Salvare le Cinque Terre: idea senso unico sui sentieri sotto assedio. "Ma no al numero chiuso"

La proposta del Parco per regolamentare il tratto Monterosso-Vernazza non offre però soluzioni per limitare l’effetto imbuto nei carrugi dei paesi. E la Regione Liguria chiede a Trenitalia più steward nelle stazioni

Turisti alle Cinque Terre

Turisti alle Cinque Terre

Cinque Terre (La Spezia), 16 aprile 2023 - Escursioni a senso unico sul Sentiero verde azzurro, quello che collega Monterosso a Vernazza in un saliscendi di terra battuta, rosmarino e corbezzoli: quanto di più paradisiaco e affollato possa offrire la Liguria. E’ una delle misure al vaglio del Parco nazionale delle Cinque Terre, il cui direttivo è stato convocato d’urgenza nei giorni scorsi per affrontare la questione irrisolta dei flussi turistici, croce e delizia dei borghi. Il tema arriva da lontano, dai tempi in cui, spinta al culmine delle potenzialità la capacità attrattiva di queste cartoline naturali, qualcuno si è svegliato accorgendosi che il prodotto Cinque Terre, venduto con lauti profitti ai quattro angoli del globo, non avrebbe retto, se non a prezzo dell’autodistruzione, l’onda d’urto delle vacanze di massa. La pandemia ci ha messo una pezza. E quando lo scorso autunno, in occasione degli Stati generali del Parco, la presidente Donatella Bianchi annunciò pubblicamente la volontà di dare corso a una cabina di regìa per governare questo fiume di turisti e ricchezza, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. A cominciare dal primo cittadino di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che sull’esigenza di affrontare il problema del sovraffollamento, ha costruito larga parte della propria immagine politica, ingaggiando battaglie a suon di carte bollate con le Ferrovie e, più recentemente, affidandosi alle competenze di uno studio legale di Milano, incaricato di definire quali siano, in caso di incidente, i profili di responsabilità in capo ai diversi enti.

"I sindaci – sostiene infatti Pecunia – sono ormai capri espiatori, hanno tante incombenze ma nessuno strumento per affrontarle". D’altronde – aggiunge l’esponente dem con una punta di polemica neanche troppo velata – dagli Stati generali sono passati mesi e della cabina di regìa non si è più saputo nulla. Ed effettivamente di acqua sotto i ponti ne è passata, dai primi giorni di novembre del 2022. E anche se sul nome di Bianchi – recentemente candidata per il M5S alla presidenza della Regione Lazio – è tornata, almeno in apparenza la bonaccia delle riconciliazioni, ancora è viva le memoria di un gorgo politico di accuse trasversali che ha rischiato di tirare giù l’ex presidente del Wwf.

"Le prime misure – assicura ora Bianchi – saranno adottate dal Parco già a partire dai prossimi ponti. Una soluzione potrebbe venire dall’introduzione del senso unico, nelle fasce orarie di maggiore frequentazione, sul Sentiero verde azzurro, tratta dove si sono registrati picchi di affluenza durante il finesettimana pasquale".

Già, la rete escursionistica, soprattutto quella a ridosso della linea di costa, è senza dubbio presa d’assalto. Anche se, va detto, l’effetto imbuto si crea in particolare a ridosso delle stazioni e nei carrugi. E se nessuno alle Cinque Terre vuole sentire parlare di ‘numero chiuso’, la Regione Liguria sembra aver chiaro il problema. In una riunione convocata dal presidente Giovanni Toti nella serata di venerdì, il tema è stato posto infatti sul tavolo del confronto con Trenitalia ed Rfi, che hanno garantito l’impegno a introdurre, a far data dal primo giugno, "un certo numero di steward in tutte le principali stazioni". Possibile, anche, una rimodulazione di alcune fasce orarie del 5 Terre Express per assicurare un più comodo deflusso dei visitatori.