Il falso mito del paradiso in terra "Una promozione meno impattante per la sopravvivenza delle 5 Terre"

L’Associazione guide turistiche invita a ripensare il modello venduto nelle campagne pubblicitarie. E sul biglietto maggiorato il Comitato dei pendolari canta vittoria: "Una vicenda che va avanti dal 2016".

Il falso mito del paradiso in terra  "Una promozione meno impattante  per la sopravvivenza delle 5 Terre"

Il falso mito del paradiso in terra "Una promozione meno impattante per la sopravvivenza delle 5 Terre"

Da una parte la questione dei flussi turistici, dove è bastato il weekend pasquale per far suonare il campanello d’allarme e ‘costringere’ le istituzioni a sedersi, oggi, attorno a due tavoli – quello del Consiglio direttivo del Parco e quello di Regione Liguria – per trovare una soluzione; dall’altra, l’annosa questione del biglietto maggiorato per la tratta delle Cinque Terre, terreno di scontro legale che, come raccontato dalla Nazione, ha vissuto l’ennesima puntata con la vittoria al Consiglio di Stato del Comitato che riunisce residenti, pendolari e operatori economici.

Sui flussi turistici, l’affondo della sezione spezzina dell’Associazione guide turistiche della Liguria è tranciante. "Non è facile cambiare la percezione delle Cinque Terre innestata nell’immaginario collettivo da mille campagne pubblicitarie negli ultimi 20 anni, ma si può cominciare a promuovere meno e in modo meno impattante, iniziando a trasmettere una immagine più corrispondente al reale" dice Michela Ceccarini, alla guida della sezione spezzina, che sottolinea come "continuare a promuovere il territorio come un luogo idilliaco e contemporaneamente prospettare la limitazione dell’accesso significa alimentare il desiderio di visitarlo e non favorisce la creazione di una diversa forma di turismo più sostenibile". Secondo l’associazione, durante il ponte pasquale sono stati "ben pochi i gruppi organizzati in visita ai borghi. I visitatori erano a grandissima prevalenza famiglie, coppie, brigate di amici. Si sono formati accalcamenti e file lunghissime, come in stazione alla Spezia: situazioni che vanno evitate a monte, con una promozione meno aggressiva". E proprio sui binari si innesta l’offensiva del Comitato dei pendolari e degli operatori economici delle 5 Terre, all’indomani della sentenza con cui il Consiglio di stato ha annullato la decisione del Tar, rispedendo la questione nuovamente al tribunale amministrativo. Per il comitato "questa sentenza rappresenta un momento significativo in un percorso iniziato nel 2016 cadenzato da ben 11 diversi ricorsi, 3 dei quali intrapresi solo per affermare il diritto di conoscere i dati in base ai quali la Regione aveva giustificato l’introduzione del biglietto maggiorato. Con la sentenza viene finalmente riconosciuto ai cittadini il diritto di entrare nel merito di una questione che incide in modo rilevante sul loro quodidiano: se da un lato infatti il biglietto maggiorato non invoglia il visitatore a prolungare la visita, dall’altro danneggia la vita di relazione del residente che, ad esempio, oggi ha a disposizione ancora meno treni invernali di quanti ne avesse prima del 5TerreExpress".

Matteo Marcello