
Turisti all’assalto dei treni
Quanto è successo in questi giorni nelle Cinque Terre dimostra in maniera lampante il fallimento delle politiche regionali e l’assoluta pretestuosità dei vertiginosi aumenti delle tariffe ferroviarie che avevamo denunciato già prima che entrassero in vigore. La creazione di un sistema di prezzi che crescono in concomitanza dei periodi di maggiore afflusso non ha inciso minimamente sulla dinamica delle presenze e si dimostra del tutto incapace di disincentivare l’overtourism. In compenso ha ingigantito gli introiti di Trenitalia, lasciando soltanto le briciole all’economia locale. Un disastro che esemplifica alla perfezione il modo di ragionare del centrodestra". Lo afferma Davide Natale, segretario ligure e consigliere regionale del Partito Democratico, a stretto giro di posta dai ponti della Liberazione e del primo maggio che hanno evidenziato le criticità non solo del sistema turistico, ma anche dei trasporti ad esso collegati. "Ha prevalso il disegno di spremere economicamente le Cinque Terre il più possibile aumentando del 100% il costo dei biglietti e ottenendo tuttavia un disastro su tutta la linea. Nei giorni scorsi molti turisti hanno denunciato di aver pagato cifre folli per potersi recare con la famiglia nei magnifici borghi della nostra riviera, ma di essere tornati a casa portandosi il ricordo di un viaggio disastroso, passato per lo più in coda in attesa di poter uscire dalle stazioni ferroviarie cercando di rincuorare i propri figli piccoli. Si inizi immediatamente dal chiedere a Trenitalia di rispettare strettamente il limite dei passeggeri sui treni come indicato dal contratto di servizio, implementando magari i controlli nelle stazioni dalla Spezia a Levanto".
E sul tema dei trasporti entrano a gamba tesa anche i consiglieri dei gruppi di opposizione a Porto Venere, dopo i disagi patiti da una cinquantina di turisti la sera del primo maggio: bloccati a Porto Venere perchè non c’erano più autobus. Per Francesca Sacconi, Roberto Farnocchia, Paolo Negro e Jacopo Conti l’amministrazione si dimostra "incapace di offrire una soluzione concreta alla mobilità pubblica durante la stagione estiva, lasciando turisti e residenti letteralmente a piedi. Basterebbe una semplice telefonata ad Atc per intervenire, ma la giunta di Portovenere non è nemmeno in grado di fare questo. Che sia per volontà politica o incapacità amministrativa, la mancata risoluzione di questo problema è inaccettabile e scaricare le colpe su Atc non salverà la faccia dell’amministrazione comunale. Siamo, inoltre, l’unico Comune turistico della provincia privo di un piano di mobilità pubblica, mentre realtà come Lerici, Riomaggiore, Vernazza e Monterosso hanno lavorato duramente in questi anni per migliorare l’accoglienza e i servizi".