REDAZIONE LA SPEZIA

Cinque Terre, semafori per i turisti

I flussi gestiti con dei sensori-spia nei punti strategici dei borghi

Un sistema di misurazione dei flussi nelle Cinque Terre

Cinque Terre (La Spezia), 5 aprile 2019 - Misurazione dei flussi nei punti strategici dei borghi delle Cinque Terre, finalizzata all’installazione di sensori-spia così da invitare i turisti a visitare luoghi meno affollati. Si riassume così la convenzione che il Parco nazionale delle Cinque Terre ha stretto con l’Università di Genova, per il monitoraggio e la gestione dei flussi turistici, tema locale di strettissima attualità, più volte rimarcato anche dai sindaci che hanno a che fare, sui loro territori, con ondate di visitatori, soprattutto stranieri. I borghi, già in questi giorni, pullulano di vacanzieri, e il ‘peggio’, se così si può dire, deve ancora venire. Nei prossimi mesi, infatti, le Cinque Terre saranno prese d’assalto, nonostante il caldo e l’incombente stagione balneare. Occorre dunque studiare una sorta di soluzione, che sembra arrivare dalla convenzione appena stipulata, per un costo di 38 mila euro a carico dell’ente di Manarola. Gli universitari saranno impegnati nell’elaborazione di un sistema di misurazione dei flussi turistici nelle location ritenute di maggior affluenza, come per esempio la piazzetta di Manarola. E installeranno una sorta di semafori, quindi sensori, di allertamento per avvertire che in quel luogo, in quel determinato momento, c’è una calca di persone. I sensori rifletteranno sui monitor dei punti di accoglienza turistica e sui siti internet dei tre Comuni una sorta di pallino rosso, se quella zona è sovraffollata, con il consiglio di dirigersi in altri luoghi, che in assenza di concentramento di turisti risultano fruibili e maggiormente godibili.

«Si tratta – spiega il direttore del Parco, Patrizio Scarpellini – di un sistema previsionale, che è già in funzione a Venezia. Gli universitari individueranno così le capacità di carico nelle varie aree, quelle più sensibili». Un sistema dunque finalizzato a trovare soluzioni al problema, evidente, del sovraffollamento dei borghi, soprattutto nell’alta stagione turistica, che poi potrà essere propedeutico, da parte dell’ente di Manarola, all’emanazione di provvedimenti da adottare nel caso in cui, statisticamente, una piazza o una via dovesse risultare sempre e costantemente presa d’assalto dai turisti in una determinata ora del giorno. D’altronde, si sa, per l’adozione di provvedimenti occorre avere numeri alla mano. Ecco perché il Parco nazionale si è affidato agli universitari genovesi, che misurando l’afflusso turistico, potranno aiutare i vertici dell’ente in questa direzione.

Laura Provitina