
Non credeva ai propri occhi la donna che si trovava nel negozio che gestisce col marito da tempo a Sarzana – entrambi sono ultrassessantenni – quando nella mattina di mercoledì si è presentato, poco dopo l’apertura, un uomo che l’ha minacciata. Un’estorsione in piena regola. Ha chiesto il pizzo di 200 euro per farla continuare a lavorare tranquillamente, in caso contrario "rischiate di subire un furto di qualcosa di molto prezioso". La donna ha preso tempo, non si è fatta prendere dal panico e ha risposto di non aver in quel momento il denaro necessario. L’uomo ha accettato di ripassare nel pomeriggio per ritirare i soldi. La donna, pur spaventatissima, dimostrando coraggio ha chiamato i carabinieri di Sarzana, informandoli dell’accaduto. Gli uomini dell’Arma hanno organizzato la trappola nella quale l’estorsore è caduto. Coordinati dal comandante Luca Panfilo, hanno organizzato un servizio in borghese, presidiando il negozio senza farsi notare già prima dall’orario di apertura. E l’uomo, poi identificato per Hicham Loukili, 29 anni, marocchino senza fissa dimora, è ritornato nel negozio. Marito e moglie gli hanno consegnato i 200 euro richiesti. A quel punto, convinto di averla fatta franca, soddisfatto per il colpo riuscito, il magrebino si è diretto velocemente verso l’uscita, dove però ha trovato ad attenderlo gli uomini dell’Arma che fra l’altro erano rimasti in contatto con le vittime telefonicamente. I carabinieri l’hanno bloccato e, dopo le formalità di rito, trasferito in carcere con l’accusa di estorsione e la denuncia per porto abusivo d’armi atte ad offendere. Oltre ai 200euro che sono stati restituiti ai proprietari il giovane aveva in tasca un coltello con una lama di 16 centimetri. Nei confronti di Loukili che è assistito dall’avvocato Erika Braida l’udienza di convalida è stata fissata sabato. Intanto le indagini continuano, anche se non ci state denunce i carabinieri stanno verificando se si tratta del primo ed unico episodio del genere oppure se il marocchino avesse già colpito con altri commercianti che hanno invece pagato il pizzo.
Carlo Galazzo