Solo negli ultimi dodici mesi gli uffici comunali ne hanno stanati 180, mentre sono già 400 quelli scoperti negli ultimi anni. I ‘furbetti della residenza’ non sono più di casa (o quasi) a Lerici, dove l’amministrazione comunale già da diverso tempo ha avviato un’attività capillare volta a scoprire quei nuclei familiari i cui coniugi, sdoppiando le residenze, avevano ottenuto l’agevolazione Imu per la prima casa anche per l’abitazione situata nel Comune del golfo, nonostante di fatto questa fosse utilizzata solo come residenza estiva.
La giurisprudenza consolidata secondo cui se due coniugi risiedono in due Comuni diversi, o comunque in due case diverse, non hanno diritto all’agevolazione Imu prima casa per entrambe le abitazioni, da tempo trova applicazione a Lerici, dove il controllo dei database da parte degli uffici comunali porta a scoprire centinaia di situazioni di irregolarità. Insomma, se alla Spezia gli accertamenti di Spezia Risorse hanno creato un caso politico, a Lerici le verifiche puntuali sulle false residenze permettono di stanare chi ha tentato di aggirare le regole tributarie per ottenere agevolazioni. "Sulla questione Imu la giurisprudenza è ormai consolidata – spiega l’assessore al bilancio Aldo Sammartano –. L’amministrazione ormai da diversi anni sta portando avanti questa attività mirata a scovare le residenze fittizie, chieste al solo fine di poter accedere alle agevolazioni Imu previste per la prima casa. Il lavoro degli uffici ha permesso di individuare negli anni circa quattrocento casi di irregolarità, solo nell’ultimo anno sono stati 180 i casi evidenziati dai controlli. Quest’anno abbiamo preso in esame il 2015 (per il quale la prescrizione non è ancora intervenuta; ndr.), e una volta terminate le verifiche passeremo a controllare le annualità successive". Il modus operandi è semplice: si incrociano i dati in possesso degli uffici tributi e anagrafe, e si verifica che i due coniugi non abitino in maniera continuativa nell’abitazione: in caso di verifiche positive, l’ufficio tributi invia l’avviso di accertamento, nel quale viene specificata la decadenza dei benefici previsti per la prima casa e si chiede di versare la somma ricalcolata sulla base delle aliquote Imu fissate per la seconda casa. C’è chi, una volta scoperto, non esita a saldare i conti col Comune, e chi invece sceglie la strada dello scontro alla commissione tributaria. Tanti, se si pensa che solo negli ultimi giorni gli uffici comunali hanno affidato l’incarico di rappresentanza del Comune contro ben ventuno ricorsi proposti da contribuenti. Certo è che per tutti, eccetto piccole eccezioni, l’esito del ricorso pare segnato. "Finora i ricorsi presentati sono stati tutti respinti" afferma ancora l’assessore Sammartano.
Matteo Marcello