
Operai Leonardo
La Spezia, 4 luglio 2024 – Il nuovo carro armato pesante dell’Esercito italiano sarà sviluppato e costruito in buona parte all’Oto Melara. Lo stabilimento spezzino del gruppo Leonardo è sempre più centrale nel sistema armiero nazionale: lo dimostra anche l’accordo, firmato ieri da Leonardo e Rheinmetall, per la realizzazione di nuovi sistemi d’arma terrestri, che vedranno appunto nella sede spezzina lo snodo centrale. Leonardo e Rheinmetall hanno siglato oggi un memorandum of understanding volto alla creazione di una nuova joint venture paritetica finalizzata allo sviluppo industriale e alla successiva commercializzazione del nuovo ’Main Battle Tank’ e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armoured infantry combat system - Aics, in seno ai programmi dei sistemi terrestri dell’Esercito italiano. "Le sinergie industriali e tecnologiche tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un’opportunità unica per sviluppare carri armati e veicoli di fanteria all’avanguardia. Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale verso la creazione di uno spazio della difesa europeo" ha detto a margine della firma Roberto Cingolani, ad di Leonardo.

La joint venture avrà sede in Italia e agirà da lead system integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani Mbt e Aics, e definirà anche la roadmap per la partecipazione nel futuro progetto europeo Mgcs, ’Main ground combat system’. Nei programmi Mbt e Aics, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione dei sistemi di armamento saranno sviluppati e prodotti da Leonardo in base ai requisiti richiesti dal committente italiano; le tecnologie sviluppate costituiranno la base per lo sviluppo del futuro Mbt europeo (il progetto Mgcs) e delle nuove versioni rivolte all’export internazionale. Con il Panther, carro armato di nuova concezione, e il nuovo veicolo da combattimento della fanteria Lynx, Rheinmetall dispone di un’adeguata tecnologia di base su cui costruire entrambi i programmi. Allo stesso modo, le linee di assemblaggio finale, i test di omologazione dei mezzi, le attività di consegna e il supporto logistico saranno realizzati in Italia con una quota italiana del 60%.
Una firma , quella sul memorandum, che apre prospettive rosse per lo stabilimento spezzino, che solo pochi giorni fa aveva ’festeggiato’ un’altra firma, quella relativa alla fornitura di altri 28 blindati Centauro II, sempre per l’Esercito italiano. Il polo armiero spezzino, specializzato nella realizzazione di sistemi di difesa terrestri e navali, sta vivendo un momento di importante crescita occupazionale ed evoluzione infrastrutturale. Negli ultimi tre anni Oto Melara ha registrato un aumento del 30% degli addetti, portando il totale a circa 1.120 alla fine del 2023, su un totale di quasi 3.000 addetti di Leonardo in tutta la Liguria. Un trend positivo registrato anche nel primo semestre del 2024, e che è confermato anche per il secondo.
L’età media dei neoassunti è di circa 31 anni, e il 70% di loro ha conseguito lauree ’Stem’: un’occupazione giovane e altamente qualificata, che fa da traino anc he all’ecosistema locale e della vicina Toscana. "Importanti investimenti sono stati messi in campo anche per il benessere e il comfort dei dipendenti in azienda, per l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti al fine di consolidare l’indipendenza produttiva di alcune tecnologie chiave e per l’avvio di nuove linee di produzione – fanno sapere dal gruppo Leonardo –. Tutte attività che seguono un approccio industriale integrato incentrato sulla digitalizzazione, dove organizzazione e processi vengono affrontati utilizzando nuove tecnologie, sviluppando nuove competenze, in un’organizzazione flessibile".