Aggressioni e violenza nel carcere di La Spezia, gli agenti: “Adesso basta, sarà presidio a oltranza”

In sole due settimane i sindacati hanno denunciato tre aggressioni avvenute nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria

Un agente della Polizia penitenziaria

Un agente della Polizia penitenziaria

La Spezia, 10 gennaio 2024 – La condizione delle carceri in Italia è un problema del quale si parla da tempo. Infrastrutture inadeguate, sovraffollamento e carenza di personale rendono un quadro della situazione piuttosto allarmante. È questo il caso del carcere di La Spezia, dal quale gli agenti denunciano condizioni sempre più insostenibili. I sindacati della Polizia penitenziaria hanno riportato tre aggressioni nel giro di sole due settimane. “Il 13 dicembre un poliziotto ha ricevuto una bastonata alla nuca dopo essere intervenuto a seguito di un’emergenza; il 22 dicembre un detenuto ha colpito un ispettore che tentava di farlo tornare nella propria sezione; il 29 dicembre un agente ha ricevuto insulti, minacce, colpi e spinte poiché colpevole di voler far rispettare le regole all'interno dell'istituto”, scrivono i rappresentanti sindacali di categoria.

Se purtroppo questo tipo di eventi non è raro che avvengano all’interno dei penitenziari, la gravità del caso consiste nel fatto che nessun provvedimento è stato preso nei confronti degli aggressori. “Gli autori delle violente aggressioni hanno potuto continuare la loro vita detentiva come nulla fosse accaduto, non trasferiti ad altra sede come da circolari dipartimentali. Chi si rende protagonista di aggressioni oppure compie danneggiamenti non soltanto non sconta il cosiddetto isolamento, ma addirittura continua a partecipare a tutte le attività ricreative e sportive, spostandosi anche in altre sezioni e piani”.

Per il momento gli agenti di Polizia penitenziaria hanno iniziato da ieri l'astensione dalla mensa di servizio, chiedendo all'amministrazione l'invio di nuovo personale. Questa non è la sola iniziativa in programma, i sindacati hanno annunciato una ben più dura presa di posizione: “Dal 15 gennaio organizzeremo il presidio a oltranza fuori dall'istituto penitenziario fino a che non sarà assicurata l'integrità fisica di tutti i poliziotti e verrà posta fine a questa ordinarietà di violenza”