
Il sindaco di Porto Venere Francesca Sturlese. Risale a qualche giorno fa la determina del Comune e di Porto Venere con la quale si rende nota l’intenzione di escutere la fidejussione con la quale erano stati assicurati i lavori di ripristino
Il campo di Fezzano non sarà disponibile neppure per la stagione calcistica 2025-26. Che succede ancora? Da una parte il Comune di Porto Venere, che ritiene di aver pagato già più del dovuto per i lavori (e pretende indietro 172mila euro), dall’altra le imprese che vogliono di più per quanto fatto. Una serie di problemi hanno bloccato il rettangolo da calcio di Fezzano, culminati nella revoca del contratto da parte del Comune: si parla di un progetto datato 2021, finanziato con la contrazione di un prestito da 1,2 milioni di euro e che ha visto lievitare i costi a 2,6 milioni. L’amministrazione comunale ha chiesto così di incamerare le polizze di fidejussione delle imprese inizialmente aggiudicatarie. All’orizzonte c’è un lungo contenzioso che potrebbe essere molto duro, con la certezza che il Comune ha contestato le riserve avanzate dalle società che non hanno portato a termine i lavori. Dalla parte delle imprese c’è che abbiano evidenziato delle difficoltà impreviste, che hanno portato a richiedere, per i segmenti completati, delle somme maggiori a quelle concordate. In quindici pagine di determina si ricostruisce nel dettaglio tutti i passaggi, fra appalti (due, uno a una ditta della Val di Vara e un altro ad un’azienda della capitale) e subappalti, con rallentamenti evidenziati da imprevisti geologici, ma anche per la sospensione illegittima dei lavori, per la variante di spostamento topografico del campo, a causa di una frana e pure per i ben noti ritrovamenti archeologici nell’area. "Inammissibili e pretestuose" sono state ritenute le richieste delle ditte da parte del Comune, che ha deciso così di trattenere le fidejussioni delle ditte.