ANTONIA CASINI
Cronaca

’Bomba’ al Tribunale di Pisa. Ai domiciliari due anarchici. Riconosciuti dagli occhiali

Luigi Palli, 29 anni, e Veronica Zegarelli, 39, colpiti da custodia cautelare per terrorismo con esplosivi. Perquisizioni anche nello Spezzino: tra i quattro indagati un uomo residente nel litorale della Val di Magra.

Gli agenti della scientifica intervenuti dopo il rinvenimento della bomba davanti al Tribunale (foto d’archivio)

Gli agenti della scientifica intervenuti dopo il rinvenimento della bomba davanti al Tribunale (foto d’archivio)

Una montatura particolare, un naso evidente, l’andatura dei due in strada, vestiti molto ampi. Gli agenti della Digos di Pisa, in collaborazione con quella di Firenze, sono risaliti a Luigi Palli, 29 anni, nato e residente a Faenza (Ravenna), ma con un domicilio a Pisa, e Veronica Zegarelli, 39, nata a Bologna, residente a Carrara e con un domicilio nella nostra città. Sarebbero loro i due responsabili dell’attentato anarchico al Palazzo di Giustizia pisano, loro che nella notte del 21 febbraio 2023 avrebbero posizionato e azionato quella sera stessa (ma non ci fu esplosione) l’ordigno rudimentale al portone del tribunale in via del Buschetto, scoperto poi 24 ore dopo. Gli investigatori, coordinati dalla procura della Repubblica di Firenze, ieri mattina hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’uomo e la donna (dato che gli indagati - spiega in un comunicato il procuratore Filippo Spizia erano propensi a “continuare la lotta“). I due sono conosciuti nell’ambiente anarco insurrezionalista. Quattro le perquisizioni verso altrettanti ritenuti loro "solidali" fra La Spezia e Massa Carrara.

Un anno e mezzo di indagini attraverso l’analisi delle telecamere cittadine, delle celle telefoniche, di perquisizioni e intercettazioni in cui i due parlavano proprio dell’uso del cellulare e del fatto di portarselo dietro. Passati al setaccio anche i siti anarchici. La ’firma’ era arrivata il giorno dopo il ritrovamento con un documento "siglato dal “Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria- Consegne a domicilio Fai/Fri” con cui viene rivendicata l’azione, perpetrata nell’ambito di una campagna di “complessivo” attacco allo Stato ed alle sue Istituzioni, in solidarietà e supporto all’anarchico Alfredo Cospito", afferma ancora il procuratore. "Abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire", le parole all’epoca pubblicate via web su "Il Rovescio". Il messaggio contiene una lunga spiegazione su che cosa sono le Fai-Fri.

L’inchiesta ha interessato anche l’estero, "in un quadro di cooperazione internazionale ed attraverso il coordinamento di Eurojust, il corrispettivo Dipartimento di Intelligence francese". I due, già segnalati per altri reati di matrice anarco insurrezionalista per lo più a Carrara, però, frequentano Pisa da tempo dove avrebbero svolto lavori saltuari, come volantinaggio.

Sono difesi dall’avvocato Fabio Sommovigo di Spezia, che nel tardo pomeriggio di ieri non aveva "ancora ricevuto gli atti: la ricostruzione, al momento, ci pare indiziaria, valuteremo se fare il riesame". Oggi si terrà l’interrogatorio di garanzia.