
L’emendamento Ferri, che sanciva il blocco dei protesti, era stato considerato una boccata d’ossigeno dal comitato nazionale Commercianti Uniti presieduto dalla sarzanese Monia Petreni, anzi una vera e propria conquista. Peccato però che la sua decadenza era stata fissata per il 31 gennaio 2021 e che da allora misure concrete a sostegno dei piccoli imprenditori non se ne siano più viste e la pandemia ha continuato a imperversare con gravi ripercussioni sul settore. Per questo Monia Petreni, titolare del negozio di abbigliamento di via Mazzini I Segreti di Audrey, ieri mattina è tornata a Roma, dove è stata ricevuta da Cosimo Maria Ferri (Italia Viva), il sottosegretario al lavoro Tiziana Nisini (Lega), Umberto Buratti (PD) e Massimo Mallegni (Forza Italia ) – per chiedere un nuovo intervento rimarcando la necessità di sospendere protesti dei titoli di credito, rate di mutui e finanziamenti, ma anche tasse, contributi e cartelle esattoriali fino a che non si potrà tornare alla normalità.
La Petreni lo ha fatto per sé e per quella miriade di piccoli imprenditori d’Italia che ogni giorno le inviano richieste di aiuto. "Sono stata iscritta al Cai, mi hanno ritirato bancomat e carte di credito. Non ho più i soldi neppure per fare la spesa, mi dica lei cosa devo fare: se andare dagli usurai o farla finita. Dopo trent’anni di lavoro non mi è rimasto più nulla, sono allo stremo". Questo l’ultimo allarmante messaggio che è arrivato. "Non riesco a capacitarmi di tutto ciò – ha commentato la presidente del comitato –. Per questo non mi fermo, non posso farlo. Oggi (ndr ieri per chi legge) i parlamentari che ho incontrato mi hanno detto che faranno il possibile per far approvare un nuovo emendamento. Se così non fosse torneremo nella capitale". Elena Sacchelli