
Il reato contestato non è più tentato omicidio ma minacce. La condanna in appello scende da 12 a 3 anni
La Spezia, 27 agosto 2025 – La donna riuscì a evitare una fine atroce inventandosi una scusa. L’ultimo tentativo per fermare la furia del compagno che dopo averla massacrata di botte le stava cospargendo il corpo di benzina, minacciando di darle fuoco.
La donna, italiana di 40 anni, fece allora credere all’uomo, 54enne marocchino, di essere incinta e così si salvò. Per quell’episodio Chrif Achriaf venne condannato dal Tribunale della Spezia in primo grado alla pena di 12 anni di reclusione. Ieri in appello in Tribunale a Genova la sentenza è stata ridotta a 3 anni e 9 mesi. La Corte di Appello ha accolto di ricorso presentato dall’avvocato Paolo Mione del foro spezzino ed è caduta l’accusa di tentato omicidio.
Pur avendola cosparsa di benzina l’uomo non ha proseguito nel folle gesto limitandosi, secondo l’interpretazione del legale accolta dal giudice, a minacciarlo. La terribile vicenda è accaduta nella zona fluviale all’immediata periferia di Sarzana, cittadina in provincia della Spezia.
La coppia conviveva in una roulotte di fortuna all’interno della quale le botte erano all’ordine del giorno. Quella notte però la situazione è degenerata e la donna dopo i pugni e calci che l’avevano ridotta a una maschera di sangue si era vista cospargere di benzina. Riuscì a scappare rivolgendosi ai carabinieri della compagnia di Sarzana che arrestarono l’aguzzino.
Massimo Merluzzi