REDAZIONE LA SPEZIA

Barche d’epoca, scala reale nella clinica del legno

Cinque yacht storici ai lavori, new entry la navetta Amelia del 1938

"Il lavoro ci riempie di orgoglio: è una gioia restituire tono e bellezza alle signore del mare".

Davide Gazzarini, capo cantiere del Valdettaro, sfodera passione accarezzando lo scafo di Amelia, una navetta del 1938, costruita dal cantiere De Vries Lentsch, l’ultima barca epoca ad aver fatto ingresso in cantiere per il restauro.

Con lei fanno cinque barche storiche ai lavori. "Una scala reale..." dice Luca Erba, direttore marketing del Gruppo Valdettaro e braccio destro di Ugo Vanelo, elencando le altre unità acciaccate ricoverate nella clinica del legno: Bradamante, un Baglietto modello Ischia degli anni Cinquabta; Umiak II, un Sangermani, classe 1956; Virginia, sloop progettato negli anni 40 da Carlo Sciarelli e il pezzo più carico di storia: la goletta Vera Mary, varata nel 1932 dal cantiere inglese Berthon Boat Company, acquistata nel 1935 da Re Giorgio V d’Inghilterra per donarla all’amico Sir Philip Hunloke, suo istruttore di vela oltre che skipper dello yacht reale Britannia e Commodoro del Royal Yacht Squadron. Il patron del “Valdettaro Group” Ugo Vanelo vede rosa, nonostante le tribolazioni della pandemia.

"La passione che ci anima ci induce a continuare su questa rotta, facendo della professionalità, sempre di più, il tratto distintivo del nostro lavoro"

Erba rilancia: "Siamo orgogliosi di ospitare in cantiere barche così prestigiose, dalla storia autorevole. Questi lavori certificano che tutto il Gruppo Valdettaro ha saputo tradurre al meglio le competenze che sono rappresentate da chi giorno per giorno con costanza e determinazione opera per portare avanti un lavoro di qualità. Le maestranze che lavorano nel nostro cantiere sono l’orgoglio e il fiore all’occhiello di un patrimonio che andrà valorizzato sempre di più. Parliamo di 15 lavoratori diretti e di circa 80 lavoratori indiretti dell’indotto".