CORRADO RICCI
Cronaca

Barca cola a picco in rada, si salvano due muscolai

Il naufragio sotto le raffiche di scirocco durante il trasferimento nei vivai Padre e figlio trasbordano sul natante che avevano al traino e arrivano a terra

Foto archivio

La Spezia, 15 marzo 2023 –  L’effetto del surplus stagionale di orate in movimento nel golfo non è solo costituito dalle razzie di muscoli dai vivai ma è anche quello di indurre i mitilicoltori a correre ai ripari per rimpiazzare, con la ’semenza’, i vuoti generatisi tra i filari così da fronteggiare la domanda di mercato. Da una parte la crisi, dall’altra il bisogno di tenere in piedi l’attività. Ieri sugli affanni di Eugenio e Alberto Borio – padre e figlio discendenti di una storica stirpe di muscolai – ha infierito anche il maltempo.

E’ accaduto alle 7,30 di mattina, al traverso di Porto Lotti mentre, partiti dalla darsena di Pagliari, stavano raggiungendo gli impianti con un carico da impiantare, giunto dall’Adriatico. Su di loro e sulla loro barca da lavoro si è abbattuta una bomba di vento: sotto lo scrosciare della pioggia, si sono levate raffiche di scirocco fino a 32 nodi che hanno alzato onde importanti. Queste, complice il bordo ridotto, hanno avuto facile presa sull’imbarcazione parzialmente pontata. "In pochi secondi la barca, piena d’acqua, è diventata ingovernabile. La nostra fortuna è stata quella di avere al traino un’unità di servizio: siamo trasbordati su di essa assistendo imponenti al naufragio della prima" dice Eugenio rievocando il brutto momento, interrogandosi sull’azzardo e sui drammi del mare, col pensiero che va alle vittime dell’ultimo naufragio nel Canale di Sicilia.

"Noi ce l’abbiamo fatta, loro no...." dice nell’imporsi della tristezza che si risolve anche in un abbraccio ideale. Quelli reali e al telefono, a lui e al figlio, sono arrivati a stretto giro. Quando Eugenio ci raccontava l’accaduto, è giunta la telefonata di Lorenzo Viviani, pescatore, biologo e politico che, nei ranghi della Lega, dopo l’esperienza in Parlamento, continua le battaglie a tutela di chi vive di pesca. "Una ragione in più per sostenere i mitilicoltori che soffrono i cambiamenti climatici..." dice. Un conforto per Eugenio anche nella veste di presidente della cooperativa Mitilicoltori associati. Ieri, lui e il figlio, non erano soli a sbarcare il lunario in mare. Altri muscolai erano andati ad accudire il frutto delle fatiche.

La barca carica era però solo la loro: 23 quintali di prodotto. La necessità di salvaguardarne la qualità ha spinto Eugenio e Alberto ad affrontare il mare non certo maneggevole. Il bollettino meteo non era poi così proibitivo. Ma le bordate di scirocco, forse più ficcanti per effetto della deviazione indotta da una nave all’ancora, hanno messo ko la barca principale. L’ancella è valsa a portare a casa la pelle senza scomodare i soccorsi. Alla centrale operativa della Guarda costiera solo la chiamata per informare della lancia colata a picco, da recuperare.