MATTEO MARCELLO
Cronaca

Bacino di carenaggio, offerta da un milione

Fincantieri avanza la proposta di acquisto della struttura di proprietà del Consorzio. Andati deserti i tre precedenti bandi d’asta pubblica

Presentata l’offerta per l’acquisto del bacino di carenaggio (foto d’archivio)

La Spezia, 29 dicembre 2020 - Un’offerta da 1,2 milioni di euro per accaparrarsi il bacino di carenaggio mobile situato nello stabilimento Fincantieri del Muggiano. A presentarla, nei giorni scorsi, è stato lo stesso colosso della cantieristica navale, che in zona Cesarini ha deciso di farsi avanti per acquisire la struttura di proprietà del Consorzio per il bacino di carenaggio della Spezia, l’ente costituito negli anni Sessanta da Provincia, Comune della Spezia e Camera di commercio (oggi in liquidazione) per favorire lo sviluppo della cantieristica in città, attualmente gestito da Fincantieri attraverso la controllata Gestione Bacini. Una storia infinita, quella del bacino, che oggi sta finalmente giungendo al termine, dopo che ben tre bandi d’asta pubblica eseguiti tra il febbraio e il giugno scorso erano andati deserti, senza che nessuna società avesse presentato alcuna offerta. Un epilogo che tuttavia è sinonimo di svalutazione, se si pensa che la base d’asta fissata dal Consorzio in occasione del primo avviso di vendita era stata di 7,6 milioni di euro, abbassata poi a 6,84 milioni per la seconda asta, e diminuita ulteriormente a 6,156 milioni di euro per la terza gara di giugno, anche questa chiusa senza alcuna offerta. Ora, a pochi giorni dalla scadenza della concessione per l’utilizzo del bacino firmata tra il Consorzio spezzino e la Gestione Bacini fissata al 31 dicembre, ecco l’offerta di Fincantieri, decisamente più bassa di quelle cui aspiravano i tre enti del consorzio attraverso la vendita all’asta. Il commissario liquidatore del Consorzio ha già avviato l’iter, che impone la pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse (avvenuta ieri) con cui si annuncia la proposta d’acquisto e si invitano gli eventuali altri acquirenti a presentare la propria offerta, che dovrà essere ovviamente superiore agli 1,2 milioni di euro offerti da Fincantieri.

Le istanze dovranno arrivare sul tavolo del liquidatore entro le 12 del prossimo 27 gennaio, ma difficilmente in ufficio arriveranno altre proposte, anche alla luce dello scarso appeal manifestato in occasione delle tre aste. Il commissario, in assenza di manifestazioni di interesse, avvierà quindi le pratiche per la cessione della struttura a Fincantieri, per poi suddividere l’assegno in parti uguali tra le tre anime del consorzio pubblico: 400mila euro a testa per Provincia, Comune della Spezia e Camera di Commercio.

Nel frattempo, la pubblicazione della manifestazione di interesse ha fatto scattare anche una proroga tecnica alla concessione per l’utilizzo dello stesso bacino da parte di Fincantieri, così da permettere all’azienda di operarvi anche dopo il 31 dicembre, mentre la concessione demaniale non è un problema: la Gestione Bacini già alla fine del 2018 aveva chiesto e ottenuto dall’Autorità portuale del Mar ligure orientale la proroga fino al 2029 della relativa autorizzazione. Di certo, al di là delle cifre, l’epilogo della vicenda soddisferà sia gli enti del Consorzio, sia le parti sindacali, con Cgil, Cisl e Uil che a più riprese avevano ma nifestato la paura che il bacino costruito a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta potesse essere acquistato da società non operanti nel Golfo, auspicando l’intervento diretto di Fincantieri.