REDAZIONE LA SPEZIA

Aumenti in vista alle 5 Terre. I Comuni pronti a ritoccare le tariffe della tassa soggiorno

Vernazza ha già approvato un incremento del 50%: da due a tre euro a notte per persona. Fenelli: "Vogliamo aumentare i servizi". La protesta di Confartigianato: "Serve concertazione".

Aumenti in vista alle 5 Terre. I Comuni pronti a ritoccare le tariffe della tassa soggiorno

Il borgo di Vernazza. Il Comune nei giorni scorsi ha deciso di aumentare la tassa di soggiorno, portandola a 3 euro a notte

Era nell’aria da tempo, vuoi per la necessità di aumentare i servizi a disposizione del principale vettore di sostentamento territoriale, vuoi per l’esigenza di far rientrare i maggiori costi in un quadro di bilancio ormai sempre più stringato per i piccoli enti. Così, i Comuni delle Cinque terre si preparano ad aumentare l’imposta di soggiorno, a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sui rispettivi territori. Il primo a procedere in tal senso, nei giorni scorsi, è stato il Comune di Vernazza, ma la medesima strada sarà intrapresa nelle prossime settimane da Monterosso e, forse anche da Riomaggiore – che però attende la riunione di martedì con le associazioni di categoria nell’ambito dell’osservatorio sul turismo per prendere ogni decisione –, nel solco di quella sinergia che negli anni ha portato i tre comuni delle Cinque Terre a uniformare le tariffe. Il primo, come detto, è stato Vernazza: la giunta guidata da sindaco Marco Fenelli si è riunita giovedì, deliberando l’aumento dell’imposta da 2 a 3 euro a notte. Le nuove tariffe entreranno in vigore a partire dal prossimo 1° gennaio e saranno valide per tutto l’anno. Un aumento del cinquanta per cento che riguarderà tutte le strutture: affittacamere, agriturismi, bed and breakfast, casa appartamento vacanze, ostelli, appartamenti ammobiliati uso turistico, locande e le altre tipologie di attività ricettive. "Il ragionamento è semplice: bisogna aumentare i servizi sul territorio, anche a favore dei turisti, ma bisogna avere anche le capacità economiche per farlo – dice il sindaco di Vernazza, Marco Fenelli –. A Corniglia c’è un problema di trasporto, dalla stazione ferroviaria al paese, bisogna incrementarlo ma questo costo incide ovviamente sul bilancio. I servizi sono quasi tutti rivolti ai residenti e per i turisti, ed è chiaro che l’aumento dei servizi trovare copertura dalla tassa di soggiorno".

Un pensiero condiviso anche a Monterosso, dove il sindaco Francesco Sassarini annuncia la medesima manovra per andare a recuperare i denari necessari per aumentare i servizi. "Stiamo valutando un incremento dell’imposta, quasi sicuramente procederemo in tal senso, attendo però di confrontarmi con i sindaci di Vernazza e Riomaggiore rispetto all’idea che abbiamo – spiega Sassarini –. Tendenzialmente anche noi percorreremo la stessa strada, mantenendo così una linea uniforme rispetto all’intero comprensorio delle Cinque Terre". L’ultimo aggiornamento delle tariffe a Monterosso risale al settembre 2023, con la conferma di quelle già attuane l’anno prima: per gli alberghi 4 stelle la tariffa è di 2,50 euro a notte per persona (massimo tre notti), mentre per tutte le altre tipologie di struttura ricettive è di 2 euro. A Riomaggiore, la sindaca Fabrizia Pecunia, contattata da La Nazione, ha preso tempo, spiegando che ogni decisione sarà presa solo dopo l’incontro di martedì con le associazioni di categoria. Di certo, l’imposta di soggiorno sta prendendo sempre più campo nella riviera. Poche settimane fa la giunta di Bonassola ha istituito a partire dal 2025 la tassa anche sul proprio territorio. L’imposta a notte per persona (limitata a tre notti) sarà di 1 euro per campeggi ed ostelli, 1,50 euro per agriturismi, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, affittacamere, case per ferie, appartamenti ammobiliati ad uso turistico, strutture ricettive alberghiere e villaggi turistici classificati fino a 2 stelle, e 2 euro per strutture ricettive alberghiere e villaggi turistici classificati oltre 2 stelle.

Un quadro di aumenti dove, di sicuro, la mancanza di coordinamento con le associazioni di categoria ha fatto storcere il naso a Confartigianato. "Sono basita, queste decisioni andrebbero concertate con le associazioni e con gli operatori del territorio. L’entrata in vigore di nuove tariffe con scarso preavviso può creare difficoltà agli operatori: basti pensare alle tantissime prenotazioni già fatte per il 2025, chi paga la differenza ora?" dice la funzionaria Antonella Simone.

Matteo Marcello