CORRADO RICCI
Cronaca

"All'Autorità portuale funzionava così"

Il segretario Santini rigetta le accuse: 'Ho pagato quegli arredi'. E si dice pronto a collaborare

Caso autorità portuale. L'interrogatorio di Davide Santini difeso da Caprara e Rappelli

La Spezia, 11 novembre 2016 - UN UNICO capo di imputazione - per concorso in corruzione con l’imprenditore Marco Condotti - ma un lungo faccia a faccia con i giudici per chiarire la sua posizione e contribuire alla conoscenza delle dinamiche interne all’Autorità portuale della Spezia. E’ durato tre ore l’interrogatorio di garanzia - condotto dal gip Diana Brusacà, presente e incalzante il pm Luca Monteverde – il segretario generale Davide Santini sul quale pende la richiesta della procura di interdizione temporanea dai pubblici uffici per i gravi indizi di colpevolezza e per i rischi di inquinamento probatorio e di reiterazione dei reati.

Lui, si è messo in ferie; ha staccato la spina fino al 25 novembre. Questione di priorità (difendersi) e spuntare l’arma dei pm considerato che, per un buon lasso di tempo, non avrà voce in capitolo all’interno dell’Ap. Il gip Diana Brusacà si è riservata di decidere. Stringato, a conclusione dell’interrogatorio, l’avvocato difensore Daniele Caprara: «Ha fornito ogni elemento utile a chiarire la propria posizione e adesso il giudice valuterà le dichiarazioni che ha reso». Più estensivo il codifensore Alessandro Rappelli: «Ha messo a disposizione del giudice il suo patrimonio conoscitivo pur senza conoscere gli atti; complezza ed efficacia le valuterà il giudice». E’ andato oltre il capo di imputazione? «I temi li conosce il pm, li sta valutando il giudice; riteniamo che sia necessario che le valutazioni le facciano loro, senza digulgare il contenuto». Collaborativo? «Un interrogatorio completo per quando riguarda il suo punto di vista e le questioni che lo riguardano». Una cosa è certa, in connessione allo specifico capo di imputazione, Santini è stato chiamato a spiegare le dinamiche interne all’Ap, allargando gli orizzonti, nella prospettiva, in parte gia battuta, di dare contezza dei contenuti delle intercettazioni in cui ’spara’ su Lorenzo Forcieri e il presidente del collegio dei revisori Massimo Vigogna, da lui soprannominato Vergogna. Insomma, ci saranno altri interrogatori.

Altra cosa certa, è il rigetto dell’addebito di corruzione che mette in relazione il pagamento da parte dell’imprenditore Condotti degli arredi da giardino (per 4mila euro) destinati alla casa fiorentina del dirigent in cambio degli assist sullo spacchettamento delle prestazione sotto la soglia dei 40mila euro al di là della quale scatta la gara. Santini dice di aver provveduto, un mese dopo, a saldare in contanti Condotti (circostanza anche da questo espressa), ma l’assenza di tracce documentale hanno l’effetto di non scalfire le prospettazioni accusatorie.