
Alessandra Vegni della Flc Cgil lancia l’allarme sull’eccessiva precarietà degli insegnanti di sostegno: in provincia di Grosseto due su tre non saranno di ruolo, nonostante non manchi il personale specializzato
GROSSETO
Precariato ancora protagonista del prossimo anno scolastico. Sono 489 (su 832 totali) le cattedre di sostegno coperte con un incarico annuale, e quindi precario, nella provincia di Grosseto in vista del prossimo anno scolastico. Solo una cattedra su tre, quindi, sarà coperta con personale assunto in ruolo, lasciando la maggior parte degli insegnanti di sostegno ancora una volta in una condizione di precarietà.
Una scelta che appare tanto più assurda se si considera che nelle graduatorie della provincia risultano già presenti 417 docenti specializzati sul sostegno, pronti e disponibili a essere stabilizzati: il personale formato c’è, ma il governo continua a non autorizzarne l’assunzione.
"Siamo di fronte a una contraddizione che non possiamo più accettare – commenta Alessandra Vegni, segretaria generale Flc Cgil Grosseto – Abbiamo più di 400 insegnanti specializzati iscritti nelle graduatorie della provincia, ma 2 cattedre su 3 continuano ad essere affidate a supplenti, spesso purtroppo non specializzati. Stabilizzare il personale disponibile non solo è un atto di giustizia, ma significherebbe garantire agli alunni e alle famiglie la continuità didattica e un sostegno di qualità".
A rendere ancora più fragile il sistema è anche la recente norma nazionale che, in nome della continuità, consente la conferma dell’insegnante precario dell’anno precedente scavalcando i diritti di chi è in graduatoria e ha conseguito la specializzazione. Una soluzione che appare tanto più discutibile se si considera che l’Italia è già sotto procedura d’infrazione europea dal 2019 per l’abuso di contratti a termine nel pubblico impiego.
"Dietro ai grandi annunci di semplificazione del sistema scolastico – prosegue Vegni – si nasconde una realtà ben diversa: centinaia di docenti in questa provincia vivono ogni estate nel caos e nell’ansia, sottoposti a procedure informatizzate complesse e penalizzanti, spesso lasciati appesi a un clic per ottenere un incarico. Stabilizzarli significherebbe dare certezza al personale e dignità al lavoro, riducendo anche gli errori e le disfunzioni del sistema".
Per la Flc Cgil, garantire l’assunzione dei docenti specializzati sul sostegno non è solo una rivendicazione sindacale, ma rimane un passaggio fondamentale per migliorare la qualità della scuola e per assicurare i diritti degli alunni con disabilità.