CRISTINA RUFINI
Cronaca

Piloti salvati nel 1943: "Con piacere attendiamo i loro parenti a Pitigliano"

Novello, nipote di Tullio Mearelli che salvò e nascose i due aviatori americani "Gli faremo conoscere quei luoghi. Mio babbo era il bimbo che portava i viveri".

Da sinistra Silvana e Silvio Mearelli, i bambini che conobbero i due piloti americani, Silvio, padre di Novello, era solito portare loro i viveri

Da sinistra Silvana e Silvio Mearelli, i bambini che conobbero i due piloti americani, Silvio, padre di Novello, era solito portare loro i viveri

PITIGLIANO

"Se vengono dall’America per visitare i luoghi dove il padre visse per otto mesi, sarò ben lieto di accoglierli e ce li porterò io stesso". Disponibilità di accoglienza che arriva direttamente da Novello Mearelli, nipote di quel Tullio che nell’ottobre del 1943 salvò dalla cattura dei tedeschi due piloti americani, aviatori dell’Usaaf (United States Army Air Forces), rifocillandoli e nascondendoli per ben otto mesi in una grotta che si trovava poco distante dal podere Cantinaccia, dove Tullio viveva con la famiglia, con i i figli, allora bambini, Silvio di dieci anni e Silvana di cinque. E proprio Silvio era il piccolo che spesso portava i pasti e ciò di cui avevano bisogno ai due piloti, per non dare nell’occhio ai controlli tedeschi. "Ricordo che mio padre Silvio - spiega ancora Novello Mearelli - mi raccontava di quei giorni, così come mio nonno stesso. Se la memoria non mi tradisce, mi dissero anche che un po’ di tempo dopo il rientro dei piloti in America, arrivò una lettera a casa dall’esercito americano, per ringraziare mio padre e per invitarlo con la famiglia ad andare negli Stati Uniti. Peccato non riesca più a trovare quella lettera". Dispiace a Mearelli non avere più quella testimonianza di quanto accadde moltissimi anni fa. "I due piloti (Junior H. Dowing e John R. Lion, ndr) erano precipitati nelle campagne al confine tra Pitigliano e il Lazio e furono recuperati e nascosti in questa grotta che se non ricordo male – prosegue Mearelli – era vicino a un corso d’acqua, nel punto dove si creava una cascata naturale. Furono tenuti lì, mai nel podere dove vivevano i miei. Forse anche insieme ad alcune persone di origine ebrea. Mio babbo Silvio, che aveva dieci anni, andava a portagli i viveri. Insieme a lui mia zia Silvana". Era il 21 ottobre del 1943 quando i due velivoli Lockheed P38 dell’Usaaf precipitarono nelle campagne pitiglianesi, in località Cantinaccia, dopo essersi scontrati in volo (siamo nell’ambito della battaglia per distuggere la Linea Gustav realizzata dai tedeschi), scontrandosi in volo tra di sé per sfuggire all’inseguimento dei caccia tedeschi Messerschmitt. La ricerca dei familiari di Tullio Mearelli è partita da un desiderio della figlia di John Lion, Laura che ha chiesto aiuto al gruppo di appassionati Air Crash Po di Soresina e grazie al costante interessamento di Agostino Alberti e Luca Merli ha raggiunto l’obiettivo sperato.

Cristina Rufini