Roccalbegna (Grosseto), 18 agosto 2025 – Tre fronti di fuoco, ma al momento un solo punto d’inizio individuato: l’incendio è partito da un campo incolto che costeggia la strada in località Poggio Migliotto. Le indagini adesso dovranno stabilire se gli altri due roghi sono stati una conseguenza diretta del primo oppure se, anche lì, ci siano tracce di inneschi. L’ipotesi del dolo resta comunque quella più accreditata, purtroppo.
Il report dell’intervento di vigili del fuoco, carabinieri forestali, volontari e personale regionale dice che le fiamme erano spente alle 17 di sabato, ma non certo che fosse cessato l’allarme. Anche ieri e ancora oggi andranno avanti le operazioni di bonifica e vigilanza attiva al termine delle quali i carabinieri forestali faranno alzare in volo il drone dei colleghi del reparto Biodiversità di Follonica per delimitare con esattezza le zone boschive bruciate, mappatura necessaria per poi introdurre i rigorosi vincoli previsti dalla legge indendi boschivi. Al momento – stando alla misurazione effettuata con l’elicottero, gli ettari bruciati (fra terreni, macchia e boschi) – sono 417.

I poderi danneggiati
Paura – tanta – per alcuni poderi (almeno sei, secondo il sindaco di Roccalbegna, Massimo Galli) quelli danneggiati e lo stesso per alcuni agriturismi, fatti evacuare a scopo precauzionale. In un momento così difficile, la risposta della comunità non si è fatta attendere. La Proloco di Roccalbegna guidata dal presidente Vincenzo Ceccarelli si è mobilitata per garantire il pasto quotidiano a oltre 80 operatori e volontari impegnati nei soccorsi. Un impegno che il sindaco Galli ha voluto sottolineare con una lettera ufficiale di ringraziamento.
“La vostra tempestiva collaborazione ha permesso al Comune di garantire un adeguato servizio di vettovagliamento – ha scritto il primo cittadino –. Il vostro contributo, svolto con generosità, spirito di servizio e grande efficienza, è stato fondamentale per affrontare una situazione complessa e urgente”.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dalle sale operative. In particolare, il Centro operativo provinciale (Cop), con sede negli uffici della Regione, a Grosseto. Determinante anche il contributo dei formatori del Centro regionale di addestramento della Pineta di Tocchi e la sinergia tra Regione, Comuni, Vigili del fuoco, volontariato Aib e formatori specializzati.