
Un momento dell’intervento di recupero e rimozione della ’rete fantasma’ dal fondale dell’Argentarola
A Porto Santo Stefano altra importante operazione di recupero di una rete fantasma lunga circa 50 metri, che aveva invaso e intrappolato le gorgonie dell’area. L’operazione è stata effettuata dai subacquei di Marevivo e dall’Associazione Subacquei Senesi, i primi a trovare la rete durante un’immersione ricreativa, con il supporto del diving Waterproof Diving Service di Talamone. L’intervento è stato reso possibile grazie al Fondo Emergenza Mare di Marevivo. La rete si trovava a una profondità di circa 25-30 metri e si estendeva sulla parete dell’Argentarola, area ricca di pesci e gorgonie che erano avvolte dalla rete e rischiavano di essere distrutte. La rete, inoltre, poteva staccare le colonie di polpi dal fondale e intrappolare pesci e crostacei. I subacquei hanno rimosso la rete dalle gorgonie e dal fondale, poi è stata sollevata con i palloni e portata in superficie. Le attività si sono svolte sotto la supervisione della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano.
"La tutela dell’ambiente marino è parte integrante della nostra missione istituzionale e operazioni come questa rappresentano un segnale concreto dell’impegno quotidiano della Guardia Costiera a favore della salvaguardia del nostro ecosistema – dice il comandante Francesco Luigi Balsamo –. Il recupero delle cosiddette reti fantasma è essenziale non solo per proteggere la biodiversità, ma anche per una navigazione sicura". "Durante un’immersione con gli allievi dell’Asd Subacquei Senesi – dice Francesco Bsili –, ho visto questa rete e al rientro ho contattato Massimiliano Falleri, responsabile di Marevivo. Da questa segnalazione è nata l’operazione".
Andrea Capitani