"Ognuno di noi non punti solo il dito contro quello che non funziona, ma si chieda che cosa possa fare egli stesso per risolvere quel problema con spirito costruttivo, immaginandosi dentro un futuro comune, da costruire insieme che significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro della provincia". Questo il forte messaggio che ieri il prefetto Paola Berardino ha rivolto ai cittadini durante la Festa della Repubblica.
"Il significato del 2 Giugno è di ricordare la nascita della Repubblica italiana, la cui forza è la sua unità – ha detto ancora il prefetto –. Unità non come risultato di un potere che si impone, ma risultato di un percorso condiviso e partecipato. Proprio in questa direzione auspico sempre una maggiore unità, che nel rispetto delle legittime differenze e diverse sensibilità, consenta di rafforzare il senso di comunità e di coesione sociale, anche di questo meraviglioso territorio".
Stessa forza il prefetto ha voluto riservarla alle parole utilizzate per parlare ai giovani e alle loro famiglie. "I recenti fatti di cronaca, nazionali e locali, ci raccontano di un disagio che serpeggia tra giovani e giovanissimi. È un malessere che si mescola e si sovrappone alle loro straordinarie qualità e alla grande generosità di cui sono capaci. Non è sempre facile interpretare i loro bisogni e le loro richieste e a volte la cortina dell’incomunicabilità è talmente spessa che, per genitori e insegnanti, diventa difficile anche soltanto parlarne, occorre rompere il muro delle solitudini e quello del silenzio. I genitori devono essere sempre attenti a non trasferire le loro ansie di successo sui ragazzi. Devono vedere nei docenti non degli antagonisti, ma interlocutori che aiutano nella formazione, evitando di trasmettere ai ragazzi un senso di indifferenza o addirittura di superiorità rispetto alle regole. Senso che ne distruggerebbe il futuro. Non sempre il modello di riferimento deve essere quello di ’voler essere un duro’ come canta il successo di Lucio Corsi, maremmano d’eccezione. Insuccessi e fragilità sono fisiologici e qualche caduta e rimprovero può aiutare la crescita di ognuno di noi. I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese".
Sono stati tanti i temi affrontati dal prefetto, soprattutto parlando tanto della Maremma, concludendo sempre in un’ottica di unità. "La Repubblica vive della partecipazione di tutti. È questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia. È anzitutto questa la ragione per cui abbiamo fiducia in un cammino positivo".
Maria Vittoria Gaviano