
Sei murales di 30 metri per 8 in fase di realizzazione in via Dei Barberi. Sabato alle 17 l’inaugurazione
Lavorare con passione ed entusiasmo riesce a far brillare gli occhi. Questo è lo spirito che si respira al Centro servizi Le Palme che sta vivendo una rigenerazione urbana grazie all’invasione degli artisti che hanno aderito al progetto ’Green Art Maremma’ nato a Grosseto nel 2024 su iniziativa di Claudio Reginali e promosso dall’associazione ’Green Future Center Aps’, sviluppato da un team multidisciplinare che varia da esperti in arte, sostenibilità ambientale, comunicazione, accessibilità e gestione amministrativa. La direzione artistica è affidata a Lapo Simeoni, artista e curatore nel settore dell’arte contemporanea, mentre il coordinamento generale è curato da Davide Braglia, direttore centro culturale Rockland.
Il progetto prende piede su quello che è stato tra i primi (se non proprio il primo) centro commerciale grossetano che negli anni è andato in contro ad un decadimento in termini di decoro e mantenimento e che adesso, invece, vuol diventare un vero museo a cielo aperto in mezzo ad un’esplosione di colori. Ci sono vari aspetti interessanti su cui ha puntato il progetto; in primis l’arte, ma intesa in senso molto ampio perché in questo caso va a toccare vari peculiarità come il sociale, l’inclusività, la sostenibilità ambientale e rispetto del territorio. A raccontare questo ’cerchio artistico’ è proprio Claudio Reginali.
"E’ un progetto importantissimo – dice – e l’intento, visto le risorse impiegate dagli sponsor e la bellezza, è quello di espanderlo ancora. Infatti ho iniziato a informare i Comuni di questo progetto, chiedendo patrocini gratuiti, e facendo vedere che questo modello è replicabile affinché vengano messi all’opera anche altri musei all’aperto grazie alla visione di Green Art Maremma e devo dire che ci sono già richieste, oltre ad aver coinvolto già 20 Comuni della Maremma. Tutto si scatena dall’arte, andando a creare opere artistiche sulle facciate degli edifici sempre ispirate e dedicate alla Maremma, ma con l’attenzione per tutti. L’intento è che il luogo scelto diventi sempre più verde e abbiamo già iniziato a mettere molte piante che danno colore, ma anche cipressi, simbolo maremmano. Una riqualificazione urabana che trasformi i luoghi in palchi per le iniziative, specialmente quelle delle associazioni del terzo settore. Ognuno può organizzare eventi, così che il centro possa vivere una seconda vita".
"La strategia è creare un ideale filo fra arte, inclusione, sostenibilità e rispetto del territorio – dice Braglia – e una volta creata la cornice dopo sarà più semplice espanderlo. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto sarà presente all’inaugurazione in programma sabato alle 17 e questo dimostra in modo concreto il lavoro svolto nel co-progettare l’accessibilità sensoriale delle opere di Green Art Maremma".
"Quando ho contattato gli artisti – dice Simeoni –, sono stati tutti entusiasti di prendere parte al progetto che è ambizioso. Si tratta di arte ibrida, perché sono mescolati tanti tipi, come l’arte contemporanea che mi rappresenta, ad esempio. Una delle mie opere riprende un quadro di Memo Vagaggini di Santa Fiora, ha fatto tanti quadri della Maremma. Ho voluto fare un omaggio al suo dipinto che ritrae la Diaccia Botrona. Quest’anno gli darò un’impronta con macchie speculari. Al momento sono sei le opere murali monumentali, della dimensione di 30 metri per 8, ma ci sarà la realizzazione di altre 20 opere. Una peculiarità riguarda i materiali ecologici innovativi, come la rivoluzionaria vernice Fotosan, in grado di purificare l’aria tramite la fotocatalisi, con cui sono realizzate le opere artistiche".
Maria Vittoria Gaviano