
Laura Boldrini
Si chiama "Agitiamoci" è la festa ’contro’ organizzata dall’alleanza antifascista di Grosseto per rispondere all’adunata fascista di Casapound. Un festival sulle Mura che ospiterà dibattiti, iniziative culturali, cinema, musica e impegno civile. Domani alle 18, al Bastione Molino a Vento, è attesa la visita anche di Laura Boldrini, deputata del Pd ed ex presidente della Camera. "Arrivo in una provincia che ha un problema - inizia Laura Boldrini – ma che si organizza per dare una risposta. Ringrazio l’Anpi e il presidente Balocchi che ha deciso di dar voce anche quest’anno all’altra Grosseto, quella che si sente offesa, quella città che pensa di non meritare i neofascisti che hanno scelto la loro terra per radunarsi. In un territorio, tra l’altro, che ha vissuto pagine veramente eroiche di resistenza e ha dovuto fare i conti anche con le persecuzioni fasciste".
Boldrini va dritta al punto: "Giorgio Almirante, esponente di spicco della Repubblica di Salò, intimava ai partigiani di costituirsi, pena l’uccisione con la fucilazione alla schiena. Il famigerato Manifesto da lui firmato nacque proprio a Grosseto. La città che, per volontà del sindaco Vivarelli Colonna, ha deciso di dedicare a questo fucilatore, nientemeno che una strada. Si tratta di uno sfregio, oltraggioso, visto che si è voluto anche accorpare il nome di Almirante a quello di Berlinguer. Altro insulto alla storia". Poi prosegue: "Il sindaco non si azzardi a mettere il nome del fucilatore di partigiani, mentore di Giorgia Meloni, accanto a quello di Berlinguer".
Chiude su Casapound: "Si è parlato tanto nei giorni scorsi dello sgombero del Leoncavallo a Milano e qualcuno ha ricordato l’edificio occupato a Roma da Casapound. Le due situazioni non sono però paragonabili. Il Leoncavallo è stato parte integrante di Milano, ha prodotto cultura e anche progetti sociali. Casapound è un gruppo di fascisti che insieme alle loro famiglie si sono asserragliati illegalmente in un palazzo del demanio a Roma, coccolati da Meloni e Salvini che in fondo li considerano della stessa loro pasta. Quindi non solo Casapound deve lasciare quel palazzo e pagare il danno, ma quella formazione deve essere sciolta perchè fa apologia di fascismo. E la festa di Principina non è altro che questo: mi auguro che il sindaco Vivarelli Colonna, che rappresenta tutta la città, ne prenda le distanze. Gran parte della città si sente offesa da questa presenza".
Matteo Alfieri