Incidente in mare all'Argentario. Indagati i piloti delle due barche

Per i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio

Il motoscafo mentre viene sequestrato (Foto Aprili)

Il motoscafo mentre viene sequestrato (Foto Aprili)

Monte Argentario (Grosseto), 26 luglio 2022 - Per l'incidente marittimo di sabato 23 luglio nelle acque fra l'Argentario e l'Isola del Giglio, che ha visto coinvolte una decina di persone a bordo di due unità da diporto, risultano indagati i due conducenti delle imbarcazioni per i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio. E' quanto fa sapere questa mattina la Procura di Grosseto.

Lo scontro è avvenuto tra uno yacht con a bordo 4 cittadini danesi e una barca a vela su cui viaggiavano 3 coppie di turisti romani. Alla guida dello yacht c'era il l'imprenditore danese Per Horup, 58 anni, mentre sulla barca a vela al timone ci sarebbe stato al momento dell'impatto Fernando Manzo, 61 anni, titolare della società Bio Impresa, rimasto ferito in modo piuttosto grave ma non in pericolo di vita. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che Manzo abbia anche tentato una disperata manovra per evitare l'impatto. L'iscrizione nel registro degli indagati, precisa la stessa Procura del capoluogo maremmano, in un comunicato, "è un atto dovuto, in considerazione della necessità di dover esperire accertamenti anche di natura irripetibile. Si rappresenta comunque che gli indagati devono ritenersi presunti innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile". 

Quanto alla dinamica dell'incidente in mare, sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti e, spiega sempre la Procura, "non è possibile ipotizzare una prima ricostruzione attendibile dei fatti". Al riguardo la Procura evidenzia che "non risultano, allo stato, elementi circa la possibilità di utilizzo, da parte di uno dei natanti, del cosiddetto pilota automatico. Parimenti, al momento non risulta che nessuno dei soggetti conducenti fosse in stato di alterazione da sostanze stupefacenti o alcoliche al momento del sinistro".

Nei prossimi giorni sarà effettuato l'esame autoptico dell'uomo deceduto nello scontro, il gallerista romano Andrea Giorgio Coen, 59 anni, e nel frattempo proseguiranno le indagini di Polizia Giudiziaria condotte dai militari della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Grosseto. Continuano nel frattempo le ricerche della donna dispersa in mare, l'ex ginnasta romana Anna Claudia Cartoni, 60 anni, insegnante di ginnastica, giudice federale, moglie di Manzo.

Sul piccolo yacht danese con Per Horup - imprenditore molto conosciuto a Aabenraa, centro marittimo nel sud della Danimarca, titolare di un'impresa immobiliare e di un ristorante chiamato "Undervejlet" ("sotto la vela") - si trovavano la compagna Tine Lehman, 52enne titolare di una clinica estetica a Sondeborg, il figlio 26enne Mikkel Horup e la fidanzata di 25 anni, Anna Maria Durr, rimasti praticamente illesi, nonostante la gravità dell'incidente. Sei invece le persone sul 15 metri a vela italiano, "Vahinè", praticamente tranciato in due dall'impatto con lo yacht. L'uomo deceduto sul colpo Andrea Giorgio Coen, è un antiquario conosciuto a Roma, con un negozio in via Margutta specializzato in antichità romane e arazzi dei quali lui stesso era un noto esperto. Gli altri passeggeri, compresa la moglie di Coen, sono già stati dimessi dagli ospedali e verranno presto sentiti dagli inquirenti.