Quasi tremila chilometri che separano Grosseto da Gaza. Ciò nonostante, Grosseto si è fermata per Gaza ieri mattina. Come tante altre città italiane. Sono scese per le vie della città, partendo la piazza F.lli Rosselli davanti alla Prefettura di Grosseto con direzione piazza Dante, circa due migliaia di persone che hanno dato vita ad un corteo. Persone con bandiere e cartelloni si sono dirette verso il cuore della città, intonando numerosi slogan come "contro tutte le guerre, cessare il fuoco ovunque Israele assassina, Palestina libera, stop al genocidio". La protesta, organizzata da Usb è scesa in piazza con lo slogan "Blocchiamo tutto, con la Palestina nel cuore", seguita da tantissime altre sigle e soprattutto cittadini. Tra i tanti volti, uno mancava: il sindaco.
"Siamo scesi in piazza per protestare- dice Stefano Corsini di Usb- per il genocidio in atto a Gaza, ciò a cui stiamo assistendo non è ammissibile. In piazza mancava la Cgil e soprattutto una rappresentanza dell’amministrazione comunale, che nonostante abbia riconosciuto lo stato di Palestina durante l’ultimo consiglio comunale a cui anche in quell’occasione mancava la figura del sindaco durante la votazione. Nonostante ci fossero figure politiche nel corteo, mancava la presenza del comune di Grosseto che non ha preso una posizione".
"Abbiamo preso atto che c’è la distruzione di un popolo – dice il vice presidente della Provincia Valentino Bisconti – non è più ammissibile che muoiano così tanti bambini, bisogna bloccare l’attacco violento nei confronti del popolo palestinese".
"Per fortuna una piazza ricca di persone e soprattutto di giovani – dice Stefania Amarugi di Rifondazione Comunista – nella mente delle persone è entrata la consapevolezza di un genocidio. Con tutti questi giovani, c’è ancora speranza".
"Siamo tutti con la Palestina – dice il consigliere comunale Carlo De Martis – non si può far finta di nulla, mentre noi siamo qui in Palestina muoiono e vengono violati i diritti di un popolo che deve essere riconosciuto come stato. Questo è stato ciò per cui ci siamo battuti nella scorsa seduta del consiglio comunale grazie al voto di alcuni consiglieri di maggioranza. Si nota l’assenza del sindaco".
"Crediamo ci sia la necessità di rompere il silenzio- dice Sara Conte di Cobas scuola- per riuscire ad essere solidali difronte ad un genocidio dove la situazione internazionale non sta trovando una soluzione. Abbiamo necessità di pace".
"Vogliamo dire basta a ciò che succede a Gaza – afferma Simone Ferretti, presidente Arci Toscana e Grosseto – stiamo sollecitando l’aiuto da parte del governo per dare aiuto alla Flotilla, non si può più tornare indietro dopo la morte di tanti bambini e persone inermi".
"Lavoriamo in un laboratorio – dicono Jessica Didu e Gaia Giannoni, entrambe di 23enni – ed abbiamo deciso di scioperare. E’ stato importante fermarsi per questa causa. A tutti coloro che ci dicono che scioperare non fa la differenza diciamo che le cose più grandi si sono ottenute così e nel nostro piccolo vogliamo fare la differenza. E’ il nostro strumento per manifestare il nostro dissenso verso ciò che sta succedendo e gli appoggi che vengono dati da parte della nostra nazione. Ci aspettavamo il comune, magari anche il sindaco che scendesse".
"E’ inammissibile vedere questa atrocità - conclude Afaf El Ammar, 30 anni – non si può voltare le spalle a ciò che ci tocca come persone, è un genocidio live perché è nei nostri telefoni e televisioni in diretta, rimanere in silenzio significa non avere coscienza e non essere umani. Questo è il minimo che possiamo fare per far sentire la nostra voce ai Palestinesi per dirgli che non siamo soli. Sono originaria del Marocco e mi immaginavo una partecipazione così numerosa. Manca una presa di coscienza da parte della pubblica amministrazione, sicuramente manca il sindaco".
Maria Vittoria Gaviano