
Celeste Pernisco durante una presentazione del suo libro
Gli appuntamenti con i talk show alle Terme Marine Leopoldo II, a Marina di Grosseto, riprenderanno sabato (inizio alle 18) con una novità interessante. Sarà infatti una new entry ad essere protagonista, ed è maremmana, anche se, come si autodefinisce, ’meticcia’.
Nel salotto di Giancarlo Capecchi arriverà Celeste Pernisco, pedagogista ad indirizzo psicologico, che ha ricoperto molti incarichi nella sua carriera, presidente regionale e nazionale dei pedagogisti, professoressa in varie realtà scolastiche ma soprattutto studiosa e ricercatrice, che si è voluta raccontare in un saggio autobiografico dal titolo ’La meticcia e il suo viaggio’, pubblicato da Innocenti Editore. Lo stesso editore sarà presente, con i libri, al talk show.
Meticcia perché? Per le origini che hanno influenzato la sua cultura: babbo greco e mamma italiana. Celeste Pernisco, parole sue, vuole "dimostrare che dai condizionamenti sociali e mentali ci si può liberare, cercando di capire e affrontando le difficoltà, guardandosi indietro e trovando sicurezza dalla propria storia e dalle proprie radici".
Interessante, nella prefazione di Serenella Pasarin (sociologa, psicologa e psicoterapeuta in varie università), la conclusione. "Pagine che faranno venire i brividi per la paura che proviamo tutti quando ci si accorge che il capolinea potrebbe essere vicino, che il carburante sembra finito, che nessuna strada appare in discesa, solo in salita, ma la vetta non si scorge".
Ed allora ’morire o vivere’? Pernisco scrive, anche per esperienza: "La vita non è una lotta e dai fallimenti ci si deve rialzare. E anche nella sofferenza dobbiamo assaporare i colori del quotidiano e desiderare di continuare a viverlo per come siamo, senza maschere o infingimenti ma, con la dignità di cui ogni persona è portatrice, continuare a tessere, ad annodare i fili della nostra esistenza".
Sarà dunque interessante ascoltarla, perché verranno affrontati argomenti di grande attualità sui quali sarà pure possibile intervenire: il bullismo, la necessità di considerare l’immigrazione e soprattutto la vicinanza ai giovanissimi, giunti nel nostro Paese da soli, come un arricchimento, favorendo la loro inclusione, lasciando loro l’orgoglio di essere africani, asiatici o appartenenti a qualsiasi altra area di provenienza. Le riflessioni della Pernisco, che nel suo libro ricorda di essere stata ’classificata’ pure come ’cattocomunista’ e di aver conosciuto vita e pensiero dei partiti della prima Repubblica, sono improntate sempre a grande umanità, a coraggio che impone a se stessa e promuove per gli altri. A volte sembra proporsi addirittura come ’angelo custode’ e fa venire in mente la locuzione latina – lei che si chiama Celeste – ’nomen omen’ che tradotta letteralmente significa ’il nome è un augurio’ o anche ’il nome è un presagio’.
Un incontro dove si parlerà anche dell’esperienza della Pernisco impegnata alla ’Lancia’ di Chivasso con la scuola degli operai, degli immigrati meridionali, dell’accoglienza della comunità torinese alla massa di lavoratori che stravolsero allora il quieto vivere di una città.
"L’ingresso è libero e gratuito – dice Amedeo Vasellini, general manager della struttura –, così come gratuito è l’utilizzo del parcheggio dell’hotel. Al termine dell’incontro ci sarà un brindisi".