MATTEO ALFIERI
Cronaca

Fauna selvatica fuori controllo: danni nelle campagne. In Maremma oltre 260mila euro

Le proposte di Coldiretti: " Serve subito un piano di emergenza straordinario per ridefinire i confini delle aree non vocate fino a gli indennizzi che ormai sono necessari"

Grosseto, 17 gennaio 2023 – Fauna selvatica fuori controllo e danni sottostimati alle coltivazioni. Nelle campagne Maremmane cinghiali, caprioli, daini e corvidi hanno causato 260 mila euro di danni solo nel 2022 ma per gli agricoltori sarebbero molti di più.

L’emergenza fauna selvatica è la prima criticità denunciata dalle aziende agricole al pari dei cambiamenti climatici che sta contribuendo all’abbandono delle campagne e alla radicale trasformazione del paesaggio mettendo a rischio i raccolti, le produzioni agroalimentari di qualità ed il turismo rurale. A dirlo è Coldiretti Grosseto in occasione della presentazione a Palazzo del Pegaso, a Firenze, un pacchetto di tre proposte per ripristinare un equilibrio ecologico che tuteli le aziende agricole, la biodiversità e l’attività venatoria. Coldiretti Grosseto parte un principio di fondo: cambiare il punto di osservazione per proporre una riflessione sull’opportunità di aggiornare la legge 3 sulla protezione della fauna selvatica.

"La proposta di revisione del piano faunistico venatorio che sarà discussa nelle prossime settimane da ancora per scontato che ci si trovi in una situazione di equilibrio faunistico ma così non è. Il quadro è profondamente mutato. Il numero di ungulati è fuori controllo, i cacciatori sono sempre meno. – spiega Simone Castelli, presidente Coldiretti Grosseto – Le nostre coltivazioni sono diventate il farmer market di cinghiali, daini, caprioli e piccioni ed i nostri campi sono stati ricoperti da chilometri di recinzioni semplicemente per non cambiare la prospettiva attraverso la quale fino ad oggi si è osservata e gestita la fauna selvatica. Gli agricoltori devono essere attori ed interpreti delle strategie venatorie future e non più spettatori. E’ questo lo sforzo ed il coraggio che chiediamo alle istituzioni senza nulla togliere al ruolo fondamentale del cacciatore che riconosciamo e rispettiamo. Noi, che rappresentiamo il mondo agricolo, siamo pronti a fare la nostra parte". Una situazione di emergenza va affrontata con strumenti e soluzioni di emergenza altrimenti gli agricoltori rischiano davvero di chiudere bottega. Sono oltre 20 milioni i danni denunciati alle coltivazioni dagli ungulati in tutta la regione Toscana in dieci anni. La principale calamità è rappresentata dai cinghiali con l’80% dei danni complessivi seguita da caprioli e daini. Su complessivi 260 mila euro di danneggiamenti provocato alle aziende agricole della Maremma ben 231 sono ascrivibili ai cinghiali ed il resto a tutte le altre specie. Ai primi posti tra le coltivazioni preferite e quindi più danneggiate c’è l’uva, poi i campi di mais e cereali, sia nella fase di semina che maturazione, il favino e le erbe mediche utilizzate per l’allevamento del bestiame. Ma vanno pazzi anche per lenticchie e legumi, farro ed orzo, castagne ed ortaggi a pieno campo per finire con le piante del bosco e le coltivazioni di girasole.