
Nelle sale del Palazzo Collachcioni fino a domenica saeanno esposte le opere del ’Premio Gastone Franci’ promosso dal Comitato della Sagra del cinghiale
Le opere della terza edizione del Premio Gastone Franci saranno esposte a Palazzo Collacchioni. Fino a domenica, infatti, le sale del palazzo ospiteranno le rappresentazioni del re della macchia, ovvero il cinghiale, tema del concorso promosso dal Comitato organizzativo Sagra del cinghiale in collaborazione con Fondazione Capalbio e il Ccn e patrocinato dal Comune.
Il fine settimana capalbiese sarà arricchito anche dal ’Week-end delle occasioni’, la tre giorni promossa dal Ccn Capalbio che da domani a domenica prevederà una serie di appuntamenti che spazieranno dalla musica alle escursioni e ai giochi per i bambini. Nel centro storico del capoluogo si terrà la mostra diffusa ’Capalbio con gli occhi dei ragazzi’, mentre domani alle 18 ci sarà l’escursione con 3k Explore (per prenotazioni è possibile chiamare il numero 349 0579362) e, alle 19.30, in piazza Carlo Giordano, il concerto di musica jazz-rock dal vivo con Motociclica Tellacci. Sabato, inoltre, al Circolo Cavalcanti di Maremma si terrà, alle 21.45, il galà equestre ’Criniere sotto il castello’.
E da domani a domenica, a Borgo Carige, riprende anche la programmazione al Nuovo Cinema Tirreno con la proiezione di ’Material love’ di Celine Song ed ’Enzo’ di Laurent Cantet e con la regia di Robin Campillo. Il primo sarà in sala domani alle 18.30, sabato alle 21 (versione originale con sottotitoli in italiano) e domenica alle 18.30; ’Enzo’, invece, ci sarà domani alle 21 (versione originale con sottotitoli in italiano), sabato alle 18.30 e domenica e alle 21.
Con ’Material love’ la regista Celine Song torna sul grande schermo con una commedia romantica con al centro una riflessione sulla differenza tra percezione e realtà. Con Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal.
’Enzo’, invece, film d’apertura della Quinzaine des cinéastes di Cannes 2025, è l’incontro tra l’ultima sceneggiatura di Laurent Cantet e lo sguardo registico di Robin Campillo. Un ritratto di adolescenza inquieta che intreccia lavoro, desiderio e disuguaglianze, restituendo la complessità di una generazione sospesa tra rifiuto e ricerca di futuro.