
Castelli torna a chiedere interventi per una categoria in grave difficoltà "Calano le imprese e la fornitura di latte ai caseifici non è più sufficiente".
La tradizione casearia della Maremma si caratterizza per la produzione di formaggi freschi e stagionati, principalmente a base di latte di pecora, ma anche di bufala e mucca. Il Pecorino Toscano Dop è il formaggio più rappresentativo, seguito da prodotti come la ricotta, erborinati, e formaggi misti. Oggi però questa tradizione si trova ad affrontare un problema non di poco conto e cioè la crescente difficoltà di produrre la quantità di latte necessario a soddisfare la domanda. Gli allevamenti di ovini da latte non sono stati mai così pochi. Tocca la soglia dei 14 milioni il latte prodotto in Maremma e rappresenta la metà di quello toscano, negli ultimi due anni però la perdita è stata del 10% all’anno.
Per Coldiretti, presente in questi giorni al ’Tuttofood’ di Milano, è fondamentale arginare il fenomeno delle predazioni che in particolare in Maremma solo nel 2024 ha prodotto numeri altissimi. Sono infatti 60 gli allevamenti che hanno subìto una o più predazioni in meno di un anno in provincia di Grosseto. Oltre 200 gli animali azzannati e uccisi tra pecore, agnelli, asini e vitelli. Numeri che fanno impressione estrapolati dalla mappa delle predazioni di Coldiretti che dall’aprile dello scorso anno registra e certifica gli episodi di predazione a danno dei pastori.
Per Simone Castelli, presidente di Coldiretti Grosseto, servono numeri oggettivi e scientifici sul numero di branchi. Ecco perché Coldiretti insieme a Federcaccia hanno iniziato a lavorare per realizzare un monitoraggio regionale che diventa fondamentale nel momento in cui l’Italia recepirà la direttiva Ue permettendo agli organi decisori e le istituzioni di elaborare e mettere in campo strategie e piano di gestione del lupo. "Il lupo non è più una specie a rischio estinzione mentre lo stanno diventando i pastori che faticano sempre di più a presidiare zone spesso marginali ed interne e garantire la materia prima per produrre le nostre Dop – spiega Castelli –. Oggi non esiste un censimento regionale dei lupi che sia oggettivo, scientifico e realistico ma solo stime".
La provincia di Grosseto, dopo quella di Siena, è quella con il maggior numero di formaggi tradizionali (ben 7).
Nicola Ciuffoletti