MATTEO ALFIERI
Cronaca

Caos Buoni fruttiferi Postali. Arriva la sentenza del Tar: “Riparmiatori da risarcire”

La decisione del Tribunale del Lazio ha confermato il provvedimento dell’Antitrust. Federconsumatori: “L’assenza di indicazioni rende impossibile far decorrere la prescrizione”

Polizze e buoni fruttiferi

Polizze e buoni fruttiferi

Grosseto, 12 settembre 2025 – Vanno a riscuotere i buoni postali ma all’ufficio gli dicono che sono caduti in prescrizione e che nessun importo può essere riscosso. È capitato anche a Grosseto e, come in tutta Italia, Federconsumatori, ha assistito cittadine e cittadini nel far valere le loro ragioni. Ora anche una sentenza arriva in aiuto dei risparmiatori. La recente sentenza del Tar del Lazio ha infatti confermato il provvedimento dell’Antitrust che, nel 2022, ha condannato Poste Italiane per aver collocato buoni fruttiferi postali “a termine” senza indicarne con chiarezza la scadenza. Il buono fruttifero postale è da sempre considerato un investimento semplice e sicuro: capitale garantito, interessi certi e la solidità dello Stato a farne da garante. Non a caso, spesso venivano sottoscritti dai nonni per i nipoti o dai genitori per i figli, con l’idea di creare un piccolo “tesoretto” che, dopo 15 o 20 anni, potesse essere facilmente riscosso.

“Il problema nasce con i cosiddetti buoni “a termine” – dicono le avvocate Emanuela Raponi e Francesca Frosini di Federconsumatori Grosseto – in quanto questi titoli era riportata solo la dicitura “a termine”, senza però alcuna indicazione concreta della durata. Molti risparmiatori, in buona fede, hanno dato per scontata una durata ventennale (durata tipica della maggior parte dei buoni) Ed è così, quindi, che in questi ultimi anni, i reclami dei risparmiatori sono arrivati sempre più copiosi”. “Secondo l’azienda – precisano le avvocate - quei buoni scadevano già dopo sette anni. Non erano quindi più rimborsabili”. La conseguenza, quindi, era gravissima: perdita non solo degli interessi maturati, ma addirittura dell’intero capitale investito. Fortunatamente, molti Giudici di pace e Tribunali hanno riconosciuto che l’assenza di indicazioni sulla scadenza rende impossibile far decorrere la prescrizione: il diritto al rimborso, quindi, non si estingue. La sentenza del Tar conferma questa linea, dando più forza ai cittadini”.