
La cena degli studenti
Firenze, 11 giugno 2025 - Un pollo al curry contro la Rsa di lusso. E poi dhal piccante, lenticchie, patate arrosto, riso cucinato a casa e condiviso tra amici, studenti, professori e cittadini. In trecento si sono ritrovati martedì sera in piazza Santo Spirito per una cena popolare organizzata dagli studenti del collettivo Machiavelli-Capponi K1. Una serata nata dopo l’assemblea di maggio per ribadire un messaggio chiaro: la ex caserma Ferrucci non deve diventare una residenza per anziani di lusso, ma uno spazio pubblico al servizio della scuola e del quartiere.
“Le nostre scuole hanno bisogno di una palestra, di un auditorium, di una biblioteca, di una mensa”, spiega Francesco El Asmar, uno studente. “Spesso le nostre scuole non hanno gli spazi necessari: alcune fanno educazione fisica in palestre lontane, altre sono costrette a fare le assemblee a turni o a spostarsi in altri istituti. Noi siamo 1.400 e non abbiamo un luogo abbastanza grande per riunirci”. Per questo, la proposta è di trasformare la Ferrucci in un centro educativo a servizio della comunità scolastica e della città.
Una visione condivisa anche dalla cittadinanza, che ha partecipato in massa alla cena autogestita: residenti, famiglie, professori e compagni di altre scuole.
“La serata di ieri ha dimostrato che non siamo soli. È stato un gesto semplice, ma potente: ci siamo seduti a tavola insieme per ricordare che la scuola è un bene comune. E che il centro di Firenze non può essere svuotato di servizi pubblici”.
"La cena di ieri sera - proseguono - ha dimostrato che la nostra lotta ha la capacità di ricevere il supporto di centinaia di persone che non staranno mai con chi dice "se volete servizi uscite dal centro"; frase che, oltre ad essere completamente surreale, viste le condizioni in cui vengono lasciate le scuole anche fuori dal centro, è una vergogna".
Sul futuro della caserma, intanto, resta aperta anche la proposta degli agostiniani della Basilica di Santo Spirito, insieme all’Università di Villanova: un centro educativo con aule, biblioteche, laboratori e spazi di quartiere. “Noi continuiamo a lottare – concludono gli studenti – e chiediamo al Comune un primo passo concreto: aprire finalmente le porte della Ferrucci alla cittadinanza. La scuola ha parlato, ora tocca alle istituzioni”.