GIUSEPPE ROSSI
Cultura e spettacoli

Maggio, il ritorno di Zubin Mehta. Un grande successo

La recensione

Zubin Mehta

Firenze, 24 febbraio 2019 -  Come era prevedibile ha richiamato una gran folla il ritorno a Firenze di Zubin Mehta nel suo unico concerto previsto in questa stagione invernale che il direttore onorario a vita dell'Orchestra del Maggio ha voluto dedicare alla memoria dell'amico Paolo Grassi nel centenario della nascita.

A rendere particolarmente attraente la serata provvedeva poi la scelta di un'opera monumentale ed eccezionalmente impegnativa come l'Ottava Sinfonia di Bruckner che a differenza di quanto era avvenuto cinque anni fa questa volta torreggiava da sola nel programma. Rispetto ad allora oggi Mehta raggiunge il podio appoggiandosi ad un bastone e dirige seduto ma se il ricordo non si è sbiadito nel tempo la sua interpretazione del capolavoro bruckneriano si è fatta ancor più scavata e impressionante. Una lettura dallo sbalzo austero e maestoso percorsa a passo misurato e solenne ma solcata da teneri ripiegamenti lirici culminanti nella vertigine di canto del vasto Adagio che costituisce il vertice emozionale della partitura.

Con un gesto più raccolto ma non meno eloquente e ed efficace di un tempo il direttore assicura lucido nitore alle intricate innervature contrappuntistiche della partitura, su tutte quella davvero riassuntiva della coda del Finale che sovrappone tutti i temi principali, ma soprattutto riesce a ottenere un suono insieme denso, scuro e morbidissimo che più autenticamente bruckneriano non si potrebbe.

L'orchestra d'altra parte lo asseconda con una prova superlativa nella quale non si sa se ammirare maggiormente la coesione dell'insieme o lo smalto sicuro delle uscite individuali, con momenti di particolare suggestione nei bronzei corali degli ottoni davvero trasformati nelle canne di un grande organo. Accolto fin dal suo ingresso da un'ovazione commossa il grande direttore e stato al termine festeggiato da un successo trionfale che ha voluto condividere con i suoi bravissimi collaboratori.