Ordoliberalismo: una dottrina ancora attuale?

Ne hanno discusso alcuni esperti nel corso dell'incontro organizzato dal Circolo Piero Gobetti e dalla Fondazione Ernesto Rossi Gaetano Salvemini alla Biblioteca Spadolini Nuova Antologia

Un momento del seminario di studi

Un momento del seminario di studi

Firenze, 19 aprile 2024 – “Ordoliberalismo. Libertà, giustizia, contrattualismo”, questo il titolo del convegno di studi ospitato dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia nella sede della propria Biblioteca e promosso in collaborazione con il Circolo Piero Gobetti e con la Fondazione Ernesto Rossi Gaetano Salvemini. Ad aprire i lavori i saluti del presidente della Fondazione Spadolini Cosimo Ceccuti. Gli interventi sono stati quelli di Adelino Zanini, docente di Filosofia politica nell’Università Politecnica delle Marche; Lorenzo Mesini, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Massimiliano Guderzo, docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università di Siena; Pier Francesco Lotito, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico all’università di Firenze e Paolo Bagnoli, docente di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Siena.

“Abbiamo affrontato la tematica dell’Ordoliberalismo – ha spiegato Roberto Badulato, presidente del Circolo Piero Gobetti - sia da un punto di vista storico - economico che socio – giuridico, calando questo fenomeno poco conosciuto, se non agli addetti ai lavori, non solo nella realtà tedesca dell’epoca (anni ‘30-50’) ed attuale, ma riportandolo ad un confronto con le problematiche europee dei nostri giorni e con la realtà italiana. Si è posto poi l’accento sul concetto di Giustizia di Roepke – ha concluso il presidente -, una vera giustizia sociale che tanto coinvolse anche i nostri Einaudi e De Gasperi, il quale ebbe una fitta corrispondenza con Roepke. Ancora oggi, l’Ordoliberalismo nelle sue connotazioni di libertà, giustizia e contrattualismo può definirsi una pratica sociale ed un criterio economico interessante ed integrabile in Europa.”  

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