
Palazzo Vecchio (foto Ansa)
Firenze, 28 aprile 2024 - Chiude la sera di domenica 28 aprile la msitra aperta al pubblico, allestita nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio, dedicata al Codice scritto dall’orafo fiorentino Marco di Bartolomeo Rustici (1393-1457) che intraprese un pellegrinaggio da Firenze alla Terra Santa, tra il 1447 e il 1453, all’indomani del Concilio che sancì temporaneamente l’unità con le chiese d’Oriente e poco prima della scoperta delle Americhe.
Il diario illustrato che lui scrisse e che porta il nome di Codice Rustici, sarà esposto fino alle 19, grazie alla mostra promossa dal Comune di Firenze e Mus.e, e soprattutto alla cura di Elena Gurrieri (nella foto a sinistra), direttrice della biblioteca del Seminario maggiore (dove è custodito), e della storica dell’arte Cristina Acidini.
E’ stata Gurrieri a riscoprire il Codice e a dedicargli importanti studi fino a realizzare a quattro mani con Acidini, una sorta di guida a colori, edita da Olschki, "Firenze 1450 - Firenze oggi" per cogliere nella Firenze di oggi la filigrana di quella di ieri. Il Codice, che porta il titolo di "Dimostrazione dell’andata del Santo Sepolcro", nella prima parte descrive e illustra la Firenze del XV secolo e il suo territorio; nella seconda e terza parte il viaggio in Terra Santa, da Porto Pisano a Cipro, quindi al Monastero di Santa Caterina, nella penisola del Sinai, e poi a Gerusalemme e nel resto della Terra Santa fino alla conclusione in Damasco.
Ventidue pannelli, anche in lingua inglese, illustrano il Codice. "L’idea di portare la storia di Firenze ‘in cortile’ – spiega Gurrieri – punta a creare un’attenzione forse insolita ma più ampia possibile sui temi di storia cittadina, attualizzati con le immagini antiche messe a confronto con foto di oggi".
E dire che quel codice era finito nel negozio di un rigattiere. Fu un prete a notare il manoscritto e ad acquisirlo per consegnarlo alla Biblioteca del Seminario, in qualche modo salvandolo.