
Il Centro Pecci
Prato, 4 settembre 2025 - Una mostra per 'ricomporre' la storia dimenticata degli italiani colpiti dalla crisi dell'Hiv-Aids nell'arco di 15 anni. Si intitola 'Vivono Arte e affetti, Hiv-Aids in Italia. 1982-1996', l'esposizione a cura di Michele Bertolino, che sarà ospitata al Centro per l'arte contemporanea Pecci di Prato dal 4 ottobre al 10 maggio 2026. Opere d'arte, poesie, paesaggi sonori e video si combinano a materiali d'archivio e memorie personali in un percorso che attraversa gli anni dal 1982 al 1996, dalla prima segnalazione di Aids conclamato in Italia all'arrivo delle terapie antiretrovirali, restituendo l'urgenza e l'unicità di quel tempo. Il percorso espositivo si apre con un film realizzato per l'occasione, con le poesie di Dario Bellezza, Massimiliano Chiamenti, Nino Gennaro, Ottavio Mai, La Nina, Marco Sanna e Pier Vittorio Tondelli, poeti che hanno vissuto con l'Hiv e lo hanno raccontato nei loro testi, qui letti da artiste e artisti. L'archivio rappresenta il fulcro della mostra. Costruito a più voci con Valeria Calvino, Daniele Calzavara e i Conigli Bianchi, raccoglie documenti, manifesti, articoli di giornale, video e tracce sonore che tratteggiano la dimensione storica, politica, sociale e culturale italiana tra il 1982-1996. Per sottolineare il carattere non-finito di questa ricostruzione, i materiali sono presentati su grandi bacheche da lavoro dotate di ruote, che suggeriscono la possibilità di riconfigurare la narrazione. Tra i documenti storici, gli interventi di Emmanuel Yoro e Tomboys Don't Cry che offrono delle prospettive contemporanee di lettura, sottolineando vuoti e silenzi. In mostra poster di Gran Fury, esposti alla Biennale del 1990 (e per la prima volta da allora ripresentati in Italia) che si relazionano alle opere di Keith Haring; le tende di organza blu di Felix Gonzalez-Torres (presentate al Castello di Rivara, nel Torinese, nel 1991) convivono con i lavori di David Wojnarowicz e Walter Robinson, proposti a Milano da Corrado Levi nel 1984. Tre sale monografiche sono dedicate al lavoro di Nino Gennaro, Francesco Torrini e Patrizia Vicinelli.