
Il centro di Firenze (foto Gianluca Moggi/New Press Photo)
Firenze, 13 dicembre 2020 - In tanti ci speravano . Speravano di poter racimolare un po’ di monete con gli ultimi due weekend prima del Natale. Pasticcerie, ristoranti erano col piede sul pedale pronti ad accelerare non appena fosse scattato il giallo. Sono diversi gli imprenditori che avevano fatto affidamento sull’ottimismo del governatore Eugenio Giani che aveva ventilato la possibilità che la nostra regione potesse entrare in zona gialla, e che ora rischiano di rimanere con i magazzini pieni. "Siamo delusi, ci siamo organizzati pensando di lavorare anche con le persone di comuni limitrofi. Questo weekend e la prossima settimana sarebbero stati decisivi per noi" spiega Andreina Mancini, titolare della Pasticceria Sieni di via dell’Ariento. Lei come qualcun altro sperando che, già a partire da questo fine settimana, scattasse il giallo, si era preparata per le vendite con ordini e rifornimenti. "Debiti che si accumulano su debiti" aggiunge Tanja Li Pira, titolare di Dolcezza Firenze. Stesso copione in via Arnolfo. Salvatore Sibilla, titolare del Caffè New Arnolfo Bistrot, aveva fatto scorta di panettoni, cioccolatini e prodotti natalizi: "Speravamo di venderli. Ora, dopo questo mancato cambio di zona, i clienti hanno ancora più paura". "Avevamo cominciato con gli ordini natalizi ma ora anche questo Natale è bruciato" dice.
Massimo De Grazia della Pasticceria Cosi di piazza Gavinana non usa giri di parole: "E’ vergognoso, regioni che hanno numeri ben più alti dei nostri sono gialle e noi ancora arancioni" aggiunge. "Se la Lombardia col 50 per cento dei morti ha allentato le restrizioni forse potevano concederlo anche a noi" aggiunge Manuele Bacci della Polleria Bacci al piano terra del mercato centrale. Per Ghissu Mossoumnia, titolare della pelletteria di via dell’Ariento, la situazione è drammatica: "Noi lavoriamo principalmente con turisti, fino a quando la mobilità non tornerà alla normalità per noi non cambierà niente. Passo giornate intere in negozio senza battere scontrino".
Per Alessandro Sorani, presidente Confartigianato Firenze, "è stata una grande delusione proprio nella settimana più importante per gli acquisti natalizi. Speravamo in un po’ di luce in fondo a questo anno buio, purtroppo non è stato così. Aspettiamo gli ultimi giorni, quelli prima del Natale, ma continua la grande difficoltà per tutte le botteghe artigiane" non usa mezzi termini Alessandro Sorani, presidente Confartigianato Firenze. "La permanenza della Toscana nella zona arancione si traduce in un bagno di sangue per la ristorazione. Circa 20mila aziende speravano di poter riaprire e invece non potranno farlo e di quasi 150mila lavoratori, tra indotto e diretti, che vedono seriamente a rischio il mantenimento del loro posto di lavoro" conclude Luca Tonini, presidente di Cna Toscana.