Zhanna Scommessa per il rione "La qualità contro la merce in serie"

Commerciante russa, fiorentina d’adozione, da via della Scala lancia la sua sfida per rilanciare il made in Italy "Qui intorno tutto sta perdendo la sua identità, lo stile è ormai trascurato. Ecco il perché dei mio impegno".

Zhanna Scommessa per il rione  "La qualità contro la merce in serie"

Zhanna Scommessa per il rione "La qualità contro la merce in serie"

Se le vie attorno alla stazione sono ormai dominate da minimarket e negozi di chincaglierie, se è più facile trovare un kebab che un roventino, se la fiorentinità delle botteghe artigiane che permeava queste strade si sta perdendo in nome della globalizzazione, a Santa Maria Novella c’è anche chi va controcorrente e prova a riportare il rione alla sua identità nobile, ad avvicinare un turismo sì, ma qualificato.

Tra chi si lancia in questa scommessa c’è una fiorentina sì, ma d’adozione: Zhanna Ionkina, giovane commerciante russa di origine ma da tempo nella città gigliata, ha deciso di portare un negozio di scarpe cento per cento artigianato italiano nella via della Scala che alterna alle sfilze di hotel e ristoranti a macellerie halal e negozi bangla.

"Vivo in Italia da 17 anni, sono sposata con un italiano – racconta Zhanna – Vendo calzature italiane di qualità, per la maggior parte prodotte in Toscana. Ho puntato sul made in Italy, perché penso che sia ciò che possa interessare alla clientela internazionale: la merce a buon mercato, prodotta nei paesi asiatici, si trova da tutte le parti del mondo, ma chi viene in Italia vuole portare a casa qualcosa fatto in Italia, se ha un po’ di disponibilità economica. Almeno io ragiono così: quando vado in qualsiasi paese voglio comprare qualcosa di tradizionale, fatto lì".

In controtendenza rispetto alle tante botteghe scappate fuori dalle mura, Zhanna ha fatto il contrario: "L’idea dell’attività è arrivata un anno fa, ma prima il negozio era in piazza Leopoldo. Con questo periodo di crisi abbiamo deciso di portarlo in centro, puntando sulla clientela di turisti". Perché il paradosso, è che gli italiani, comprano sempre meno italiano: "Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere: il problema è che la merce italiana di qualità, molti italiani ora non se la possono purtroppo permettere. Immagino lo stesso accada anche in altri settori. Certo c’è anche un po’ di clientela locale, ma molti hanno difficoltà economiche in questo periodo e la gente sente questa incertezza; hanno paura di spendere anche quelli che avrebbero possibilità e molti italiani aspettano il periodo dei saldi. Naturalmente nessun negozio può lavorare solo con i saldi, dunque si punta tanto sui turisti, ora è l’inizio della stagione, quindi speriamo bene".

La scelta di via della Scala non è casuale: "In alcune strade del centro i prezzi degli affitti sono inavvicinabili; qui siamo tutto sommato vicino alla sede precedente con un prezzo di affitto accessibile".

Anche se qualche problema il rione di degrado ce l’ha: "Sento i commenti dei turisti, che se ne lamentano. Nelle strade limitrofe ci sono tanti negozi etnici che favoriscono perdita dell’identità fiorentina e trascurano l’apparenza, come la pulizia delle vetrine e quindi il livello cala un po’ per tutta la strada. Per riqualificare la zona, secondo me, si deve dare più importanza alla pulizia. Per esempio la raccolta di carta e cartone: di solito passano il pomeriggio, dopo ore e ore di accumulo davanti ai negozi, è poco decoroso. Anche i cassonetti andrebbero puliti più spesso, perché la zona della stazione è la faccia della città, ciò che vedono i turisti. Se si guardano i palazzi in alto sono belli, ma se c’è sporcizia in terra lo splendore si perde".

Carlo Casini

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