MANUELA PLASTINA
Cronaca

Villa Malvezzi cerca un proprietario. All’asta dopo 40 anni di abbandono

La caratteristica struttura di Saltino è in vendita a un prezzo di partenza di trecentomila euro . Fu fatta costruire dalla Marchesa Cerruti intorno alla fine dell’Ottocento ma oggi è inutilizzata .

Villa Malvezzi cerca un proprietario. All’asta dopo 40 anni di abbandono

Villa Malvezzi va all’asta. Il Comune di Reggello, proprietario dell’immobile in stato di abbandono da quasi 40 anni, ha messo all’incanto l’antica residenza che è uno dei simboli di Saltino, sia per la sua bellezza architettonica sia per la sua collocazione in un punto ben visibile sulla strada principale.

C’è tempo fino alle ore 12 del 12 luglio per presentare un’offerta all’ufficio protocollo e cercare di diventarne i nuovi proprietari.

La base d’asta è di 303.960 euro. Si tratta di un edificio residenziale unifamiliare su due piani fuori terra ed uno seminterrato con loggiato, cinque magazzini, disimpegno, vano scale e due cantine.

Al piano terra ci sono l’ingresso, un disimpegno, vano scale e cinque stanze; al piano primo un disimpegno, il vano scale, sei vani, una loggia e tre terrazze. All’esterno il fabbricato è in buone condizioni sia di copertura che di facciate, con i suoi caratteristici dettagli di pregio come cornici, portali, merlature ed opere in ferro battuto.

L’interno invece sta messo peggio, abbandonato dai primi anni ’80 dopo essere stato dapprima abitazione privata, poi usato a carattere turistico-ricettivo. Il nome con cui è conosciuto l’edificio è anche "Villino Cerruti-Malvezzi" e per la sua bellezza è storia è stato inserito tra i "Luoghi del cuore" del Fai.

Fu fatto costruire dalla Marchesa Cerruti intorno al 1897-1898 in quella che era la nascente stazione climatico turistica di Saltino di Vallombrosa, dove al tempo le famiglie della nobiltà e dell’alta borghesia italiana e straniera stavano realizzando le loro case di villeggiatura estiva. Negli ultimi decenni di vita, ha accolto il "Circolo dell’Ospite" e, alla sua chiusura, è diventato un ristorante-pizzeria, per poi restare in mano pubblica senza però trovare una nuova vocazione. Il Fai chiedeva che potesse tornare a uso pubblico, dopo un adeguato e impegnativo restauro.

Il Comune alla fine del 2020 aveva deliberato la realizzazione di lavori urgenti come strutture in legno o in materiali simili per il bloccaggio di porte e finestre ammalorate, la rimozione dei vetri rotti e dei legni ammalorati, la sistemazione del verde intorno per la sua messa in sicurezza. Ora va all’asta, nella speranza che qualcuno lo riporti a nuova gloria e vita anche in ricordo della Saltino nobile che fu.