REDAZIONE FIRENZE

Vigilessa agli arresti: "Credo negli ideali e amo la divisa"

L’agente assunta a tempo determinato grazie alla comandante: il contratto lo proroghiamo "alla zitta". Il piano ordito tra le due aveva l’obiettivo di confermarla in pianta stabile. Ma occorreva liberare un posto

Claudia Vilucchi

Greve in Chianti, 11 novembre 2021  - «Sono una ragazza che crede negli ideali, nell’amore eterno, mah speriamo. Il mio lavoro bellissimo: sono agente di polizia locale in un bellissimo comune. Questo lavoro è molto importante, ho sempre amato la vita militare, la divisa, la patria. A proposito a settembre mi iscrivo all’universita. Dai finalmente, giurisprudenza. Amo lo sport, pratico equitazione da molti anni ad alti livelli sia nella specialita del salto ostacoli che dressage". Scriveva così, Claudia Vilucchi, la vigilessa già in serviziio al Comando di Greve, che da lunedì è agli arresti domiciliari insieme alla comandante della Municipale di Agliana, Lara Turelli. Così scriveva sui social quando prestava servizio in Alto Sebino, prima di essere assunta, a tempo determinato, nel comune pistoiese. E qui esser ’protetta’ dalla Turelli, la quale visto che non aveva i requisiti, per la condanna del reato di calunnia e per averla taciuta ai fini del contratto, avrebbe firmato le sue proroghe "alla zitta", come risulta da atti e intercettazioni. Molti in queste ore hanno chiesto informazioni al sindaco Paolo Sottani, che però ieri ha detto a La Nazione tutto quel che sapeva sulla clamorosa svolta in terra pistoiese. La tempesta ha colto di sorpresa anche amministratori e dipendenti comunali, a Greve, come ad Agliana. Nessuno (al di fuori dei colleghi che sono stati sentiti dai carabinieri) si sarebbe accorto di quel che accadeva dentro quegli uffici. Mesi di vessazioni, ingiurie e ricatti – "devi andare a sculettare da un’altra parte", "non sai lavorare", "devi rigare dritto" – erano riusciti nell’intento di far chiedere il trafserimento a una delle due vigilesse perseguitate. E non era neppure bastato: la volontà di persecuzione della comandante Turelli e dell’agente Claudia Vilucchi non si era infatti fermata, tanto che la prima avrebbe tardato pure la firma sul nulla osta, oltre adoperarsi affinché la sottoposta arrivasse nel nuovo ufficio senza divisa né anfibi, secondo quanto risulta da un’intercettazione: "Mi garbava mandarla via scalza". Il «disegno criminoso» , come descritto nell’indagine, era quello di allontanare parte delle persone in organico (nel mirino anche un’ispettrice) per ottenere un posto libero per l’assunzione a tempo indeterminato proprio dell’agente Claudia Vilucchi. Avevano fatto anche vari esposti anonimi in Procura e tra gli obiettivi ci sarebbe finita pure una dipendente del Comune, accusata dalla Vilucchi di non aver denunciato una delle condotte ritenute da sanzionare della loro collega, come quella di aver usato il computer di servizio per interessi personali, comportamento peraltro mai provato.