di Fabrizio Morviducci
Potranno apprezzare i boschi e i panorami del Mugello a ottant’anni dalla loro prima visita. Perché durante la loro prima visita quei boschi erano alberi sradicati, crateri di bombe, bunker e distruzione. Il primo passaggio di Ron, Al e Don in terra di Toscana, risale al 1944, quando loro, soldati americani di appena 18 anni, attraversarono l’oceano per combattere contro i nazisti e liberare l’Italia dal fascismo. Domenica i tre, oggi 95enni ma ancora abbastanza in forze, torneranno a Scarperia, rivedranno quei bunker sul passo del Giogo, e saranno accolti al museo di Ponzalla dai volontari dell’associazione Gotica Toscana che per loro hanno organizzato dalle 15 un’accoglienza degna. I tre veterani, Don Halverson, Al Bucharelli e Rocco Telese torneranno per rivivere quelle emozioni forti che hanno segnato la loro gioventù, ma anche per raccontare ai più giovani la loro esperienza.
Sono parte di un progetto avvincente raccolto nel libro ’The Rifle’ scritto da Andrew Biggio (che sarà a sua volta presente a Ponzalla). Biggio è molto legato al Mugello perché il fratello del nonno, suo omonimo, perse la vita nel settembre del 1944 sulle montagne sopra Barberino di Mugello e per la sua famiglia, emigranti nei primi del ‘900 dalla Liguria, rappresentò un duro colpo. L’autore, ex Marine, ha vissuto in prima persona la guerra in Iraq e Afghanistan. Da queste esperienze e dal dolore che ha sempre visto negli occhi del nonno, ha maturato l’idea di scrivere un libro raccogliendo racconti e storie dagli ultimi veterani della seconda guerra mondiale. Da questo lavoro di ricerca e ricostruzione, sono uscite le storie degli ultimi reduci ancora viventi, come i tre ‘ragazzi’ che arriveranno in Mugello. Rocco Telese, dell’85ª divisione anche lui di origini italiane ha raccontato le fasi più complicate dei combattimenti nella zona di Venafro, ma anche della risalita della penisola fino a Grezzano e Monte Verruca; Don Halverson invece della celebre 34ª divisione Red Bull come Biggio, se la vide brutta durante lo sbarco di Anzio; risalì la penisola attraverso la costa toscana per poi essere coinvolto nel finto attacco alla Linea Gotica sopra Barberino di Mugello. Finto solo sulla carta perché i combattimenti furono veri.
Don Halverson, 3ª divisione, invece terminò la sua esperienza di guerra a Mignano Montelungo dove fu ferito gravemente da una granata di mortaio tedesca. Storie personali con tanti piccoli aneddoti ben lontane dalle epiche frasi che spesso si leggono sui libri di storia. Il Museo di Ponzalla, già meta di migliaia di visitatori durante l’anno, accoglierà i veterani con un’esposizione di veicoli militari Usa del periodo e con tanti rievocatori in uniforme storica. "Una domenica irripetibile – fanno sapere gli organizzatori – alla quale speriamo vogliano aderire in tanti perché ricordare fa bene al cuore ed all’anima; ai genitori chiediamo di portare i figli; sono le ultime occasioni che avranno per comprendere il significato della parola pace".