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Vespucci, i lavori infiniti: "Travi centrali poco sicure". Altri 110 giorni di cantieri

Gli interventi vanno avanti dal 2018: fino a oggi spesi oltre 4 milioni di euro. Si riparte in autunno. Il Comune rassicura: "Nessuna limitazione ai mezzi".

A sinistra, il lungo serpentone di auto sul Viadotto dell’Indiano A destra, il Ponte Vespucci

A sinistra, il lungo serpentone di auto sul Viadotto dell’Indiano A destra, il Ponte Vespucci

di Antonio PassaneseFIRENZENon trova pace il ponte Vespucci. Costruito alla fine degli anni Cinquanta su progetto dell’ingegner Riccardo Morandi – lo stesso del viadotto crollato a Genova – il ponte che collega i lungarni Soderini e Vespucci torna al centro di nuovi interventi. In autunno partirà un cantiere da 110 giorni per la messa in sicurezza della campata centrale: il Comune ha già stanziato 500mila euro per affrontare il degrado delle travi di bordo, ormai danneggiate e non più in grado di assolvere la loro funzione strutturale.

Si tratta di lavori di manutenzione programmati e autorizzati, spiegano da Palazzo Vecchio, per evitare futuri rischi e mantenere la piena efficienza dell’opera. Ad oggi la procedura è in corso e gli uffici tecnici stanno definendo gli ultimi dettagli prima dell’apertura ufficiale del cantiere. Dal Comune rassicurano: "Non sono previste modifiche alla viabilità, non ci saranno chiusure e l’intervento sarà “a basso impatto” per il traffico". Ma intanto i fiorentini si preparano all’ennesimo capitolo di una storia lunga e travagliata.

Dal 2018 ad oggi, infatti, sul ponte sono stati spesi oltre 4 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza, analisi strutturali e consolidamenti. Interventi spesso frammentati, interrotti, ripresi. Un’opera fragile e sotto osservazione, su cui pesa l’ombra del nome Morandi e la necessità di garantire la massima sicurezza. Il nuovo intervento, secondo i tecnici, è mirato e dovrebbe rappresentare un tassello importante verso la piena stabilità del ponte. Ma l’impressione generale è che il Vespucci, più che attraversare il fiume, stia attraversando da anni una lunga stagione di incertezze.

Il cronoprogramma dei lavori, della durata complessiva di quasi 4 mesi, è stato studiato per minimizzare l’impatto sulla circolazione. La fase 1 prevede l’installazione di ponteggi sospesi, soluzione che consentirà ai tecnici di operare sotto la struttura senza interferire con la viabilità. Qui verrà svolta una verifica puntuale dello stato di salute della pila centrale, zona ritenuta particolarmente delicata, anche alla luce dei monitoraggi condotti negli ultimi anni.

Successivamente, nella fase 2, si passerà al consolidamento delle travi che costeggiano il ponte, alcune delle quali risultano ammalorate e non più in grado di svolgere pienamente la funzione portante. L’intervento sarà eseguito con materiali innovativi e tecniche di rinforzo strutturale all’avanguardia, in linea con le prescrizioni della direzione lavori.

La fase 3, infine, sarà dedicata alla campata centrale, dove si concentrano le principali criticità. Qui verranno effettuati interventi mirati per ripristinare completamente la tenuta strutturale, che oggi desta ancora preoccupazione. In parallelo, sarà eseguita anche la riparazione dei tiranti danneggiati e il rinforzo delle travi esistenti. Ad oggi, il ponte resta interdetto al traffico pesante: i bus di linea e i mezzi superiori a un certo peso sono costretti a percorsi alternativi. Una limitazione che proseguirà almeno fino alla fine dell’intervento.