
Via libera al concordato giudiziale per l’ex Gkn
Si gioca sui numeri e sulle carte bollate la vertenza della ex Gkn, arrivata a un bivio probabilmente mai decisivo come in questo torrido giugno. Una vertenza che gioco forza segue più strade: quella del tribunale, quella degli operai e quella di una reindustrializzazione che presenta sempre diversi punti interrogativi. Il tribunale di Firenze ha dichiarato l’apertura del concordato liquidatorio, nominando come commissari giudiziali Daniele Fico ed Enrico Terzani. Procedura attraverso la quale non viene disposta la prosecuzione dell’attività aziendale, ma il pagamento dei creditori, la maggior parte dei quali sono appunto i lavoratori. Una decisione arrivata su proposta dei commissari giudiziali, nominati custodi del patrimonio di Qf e dello stabilimento (che l’anno scorso è passato a due società, Tucany Industry e Sviluppo Toscana Immobiliare). Di pari passo il tribunale, tramite apposito decreto a firma del giudice Maria Novella Legnaioli, ha disposto lo sgombero anche con il ricorso alla forza pubblica. Infatti "con l’occupazione – come si legge nel decreto -, protrattasi nonostante le reiterate richieste di farla cessare rivolte dalla società alle autorità competenti, è divenuto impossibile ogni progetto di rilancio produttivo. L’occupazione dello stabilimento (tuttora in essere) ha portato, inoltre, alla mancata erogazione ai dipendenti di parte della cassa integrazione e al fallimento dei tavoli istituzionali avviati per la gestione della vicenda".
Entro il 20 luglio i commissari Fico e Terzani dovranno comunicare piano, proposta del debitore e data del voto ai creditori tra il 15 novembre e il 15 dicembre, passaggio al quale — in caso di esito positivo — seguirà l’omologazione che sancirà la convalida dell’accordo fra il debitore, ovvero Qf, e i creditori, in primis i lavoratori. La proposta prevede il soddisfacimento integrale dei creditori per somme che saranno accertate dopo la definizione dei contenziosi con i lavoratori; il piano, invece, si basa su un importo massimo di 18 milioni.
L’ammissione al concordato liquidatorio risale all’11 giugno, quando il Pm ha insistito nella richiesta di apertura della liquidazione giudiziale, mentre gli avvocati difensori dei dipendenti e della Fiom Cgil hanno messo l’accento sull’incertezza del passivo della società a causa del rilevante contenzioso in essere, frutto anche delle quindici mensilità, oltre alle spettanze, che gli operai devono avere. E mentre ieri sera c’è stata l’assemblea straordinaria organizzata dal Collettivo di fabbrica, il gruppo lavoratori Qf, che da tempo dissente con loro, si esprime così: "Rispettiamo le sentenze e ci dichiariamo estranei a una forma di lotta in cui ci vogliono trascinare e che non desideriamo in nessun modo fare. Chiunque decida di opporsi alle decisioni del giudice, prima si faccia identificare dalla forza pubblica e poi continui la sua lotta come meglio crede".
Nel frattempo la giunta regionale ha deliberato la costituzione del consorzio industriale che presto potrebbe essere realtà e di cui fanno parte Regione, Città metropolitana e i Comuni di Campi, Sesto e Calenzano.