
I vescovi toscani ad Amman dopo la partenza da Gerusalemme a causa della guerra Israele-Iran
Solo tre dei vescovi toscani rimasti bloccati a Gerusalemme per il precipitare della crisi fra Israele e Iran ieri hanno potuto fare ritorno in Italia. Sono partiti da Amman, in Giordania, dove la delegazione era stata trasferita due giorni fa grazie all’aiuto della Custodia di Terra Santa. Sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino il vescovo di San Miniato, Giovanni Paccosi, l’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, e il vescovo di Livorno, Simone Giusti. Insieme a loro anche un laico della diocesi di Siena. Il resto della delegazione che era in Terra Santa per un pellegrinaggio quasi giunto al termine, che sarebbe dovuta ripartire da Tel Aviv, ieri era invece ancora ad Amman. Del gruppo, 29 persone, fanno parte anche l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, il vescovo di Fiesole Stefano Manetti e di Prato Giovanni Nerbini. Per loro, così come per gli altri vescovi toscani ed i laici che hanno preso parte al pellegrinaggio, non è chiara al momento una possibile data di ritorno a casa, ma l’auspicio è che già oggi possano lasciare Amman e prendere un aereo diretto in Italia. Uno slittamento dei tempi che provoca sicuramente qualche disagio ed apprensione, vista la situazione circostante, ma la situazione ad Amman è tranquilla, come ha ribadito ieri, in un’intervista a Radio Vaticana, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana.
"Siamo sempre in atteggiamento di preghiera – ha spiegato – sembra che altro non si riesca a realizzare in questo momento da questa parte del mondo. Abbiamo il disagio di non essere potuti rientrare nei tempi stabiliti ma siamo tranquilli, siamo stati accolti e guidati da tutte le persone e le istituzioni presenti sul territorio. Attendiamo la possibilità di un volo che ci riporti in Italia".
Il pellegrinaggio di "vicinanza e solidarietà" dei vescovi toscani in Terra Santa era iniziato lo scorso lunedì e proseguito senza intoppi fino quasi al momento del rientro in Italia. A sparigliare drammaticamente le carte l’attacco missilistico di Israele sull’Iran che ha portato alla chiusura dell’aeroporto e alla cancellazione del volo di rientro previsto da Tel Aviv costringendo il gruppo a un non programmato trasferimento in Giordania.
Sandra Nistri