"Trovare una sintesi". E’ il mantra del segretario del Pd di Scandicci, Tommaso Francioli, che giovedì sera, davanti alla segreteria cittadina ha presentato il sondaggio commissionato dal partito all’agenzia Quorum sulle intenzioni di voto per le prossime amministrative. Un sondaggio che, al netto delle fibrillazioni interne, consegna una vittoria schiacciante del centrosinistra, in questo momento però dilaniato nella guerra sotterranea tra candidati a sindaco. I numeri sarebbero piuttosto a senso unico. Degli 806 ‘casi rappresentativi’ interpellati tra nei primi giorni di ottobre il 63,5% voterà un candidato del centrosinistra, il 26,3 si posizionerà invece sul centrodestra. Tanti, il 47,7%, sono gli indecisi e gli astenuti. Il 10,2% si orienterebbe per un altro candidato (civico). Per quanto riguarda il Pd il sondaggio si sdoppia: sulle europee c’è un gradimento del 33,6% mentre per le amministrative si arriva al 46,3%. Sarà determinante quindi la coalizione, ed è su questo che Francioli lavorerà nei prossimi giorni. La segreteria ha approvato all’unanimità anche di confrontarsi con la direzione entro la fine del mese per capire se sarà raggiunto un accordo, o se le primarie saranno a quel punto inevitabili. La scelta sarà determinante anche per quanto riguarda il cosiddetto ‘partito del sindaco’, visto che in città c’è un 12% di elettori del centrodestra e un 18% di sostenitori del M5S che sarebbe disponibile a votare il candidato del centrosinistra a patto di avere però rassicurazioni in tema programmatico. Sulle problematiche da affrontare per il futuro della città, gli scandiccesi interpellati pongono al primo posto il traffico e la viabilità, seguiti a ruota da immigrazione e sicurezza, sanità e welfare per gli anziani, lavoro e politiche giovanili. E sono in molti quelli che chiedono al nuovo sindaco, novità rispetto all’attuale amministrazione. In totale gli innovatori sono il 48%, rispetto ai conservatori (40%); e tra i primi c’è un’alta percentuale (38%) anche di elettori del centrosinistra. Il mantra del segretario, è appunto quello dell’unità, volendo evitare un bagno di sangue per il partito come quello delle primarie 2014.
I candidati, il vicesindaco Andrea Giorgi e gli assessori Yuna Kashi Zadeh e Claudia Sereni, vivono in una bolla, da colleghi di giunta. Ma l’accordo appare impossibile, visto che ci sono le tifoserie in azione. In questi 20 giorni che restano prima della resa dei conti in direzione, il segretario e i padri nobili del Pd scandiccese proveranno a farli ragionare. Vedremo se ci riusciranno. Di certo questa battaglia interna non aiuta a cementare le alleanze in vista di una coalizione, tanto che Italia Viva sarebbe tentata da una lista civica con Giovanni Bellosi come candidato. Non è dato sapere se la sintesi invocata dal segretario possa anche funzionare con un’alleanza tra due pretendenti (per esempio tra Sereni e Kashi Zadeh) in danno del terzo. In caso di accordo ovviamente uno dei papabili dovrebbe rinunciare al ruolo di sindaco per fare il vice. Confusione anche in casa centrodestra: Forza Italia ha candidato Luca Carti, ma pare una candidatura ‘di bandiera’ di fronte a una proposta forte in arrivo da Fratelli d’Italia che punterebbe invece sul coordinatore provinciale Claudio Gemelli.
Fabrizio Morviducci
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