Verso le comunali 2024 Il Pd ripensa le alleanze Renzi vuol dare le carte Saccardi già lanciata

Primarie di partito o di coalizione? Il segretario Fossi snocciola le priorità. Nardella: "No sterili polemiche, servono proposte forti e rilancio vero". La Lega alza il polverone: "Centrodestra pronto a vincere anche qui".

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Verso le comunali 2024 Il Pd ripensa le alleanze Renzi vuol dare le carte Saccardi già lanciata

Primarie di coalizione, primarie di partito. Un bel dilemma. Emiliano Fossi, durante la seduta di analisi della disfatta Pd alle amministrative, butta la palla in tribuna. Il nuovo sindaco di Firenze si sceglierà l’anno prossimo: è la scadenza elettorale più ravvicinata insieme alle Europee, dove però il sistema è proporzionale e quindi non ci sarà da tener conto delle alleanze. Fondamentali, invece, per vincere Firenze. Terribilmente complicate. Ancora di più dopo questa tornata. "C’è un anno di tempo", dice Fossi. Ora concentrato sul cantiere Pd che chiami a raccolta tutte le forze che si riconoscono nel centrosinistra per "definire insieme regole d’ingaggio e punto di accordo". Ma anche sul processo di costituente che non si è esaurito con

Ma la marcia è ormai ingranata. Matteo Renzi, si è capito che ha intenzione di dare le carte. Un’intezione costante che a Firenze si fa ancora più determinata. La candidatura di Stefania Saccardi è già servita su un piatto d’argento. Renzi tirerà la corda per ritirarla al momento opportuno – in cui dovesse aver raggiunto un’eventuale intesa col Pd che lo soddisfi – o andrà dritto per fare l’ago della bilancia al ballottaggio, se non addirittura esserne protagonista? I sondaggi al momento non gli danno percentuali tali da potercela fare in autonomia. Ma il ticket Saccardi-Del Re potrebbe dar luogo a una risposta elettorale ora impossibile da valutare. L’assessora dell’ala riformista Pd, defenestrata da Nardella un mese e mezzo fa in totale disaccordo su una dichiarazione in merito al tram al Duomo, potrebbe fare una lista propria. Ormai non è un mistero che abbia ambizioni da sindaca, il suo era tra i nomi più quotati quando il sodalizio con Nardella si ruppe. E già si era incrinato in precedenza. Rosa Maria Di Giorgi è già scesa in campo candidandosi, chiedendo primarie di partito e di coalizione.

Dividersi per il Pd potrebbe essere pericolosissimo. E la sconfitta di Campi Bisenzio ne è l’esempio più lampante. Il M5s anche a Firenze potrebbe fare marameo.

Intanto il sindaco Dario Nardella si ferma all’attualità. "Questa sconfitta ci impone un’analisi seria, senza letture superficiali" né "lasciarsi andare a sterili polemiche interne", commenta di rientro da Lisbona. "Ora – dice – ognuno deve fare la propria parte. La nostra è quella di lavorare per Firenze e portare avanti il programma di governo con cui i cittadini ci hanno votato". Secondo il sindaco "la priorità è il rilancio vero del Pd che deve costruire con umiltà e tenacia proposte politiche forti per il futuro con alcuni obiettivi chiari: superare divisioni interne e tornaconti personali, e stare a contatto con le persone per rispondere ai loro problemi".

A stretto giro risponde la Lega con Federico Bussolin e Federico Bonriposi. "Il sindaco si concentri su Firenze, quella deve essere la sua priorità, non il rilancio del Pd. Firenze merita di più. Siamo certi che sia giunto il momento per la vittoria del centrodestra anche a Firenze".

ilaria ulivelli

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