REDAZIONE FIRENZE

Un'installazione di Giampaolo di Cocco al parcheggio della stazione centrale di Firenze

E' stata posizionata nel settore B della struttura. Il montaggio finanziato dalla Firenze Parcheggi

L'installazione di Giampaolo di Cocco

Firenze 18 febbraio 2019 – Si chiama Acque Alte/Acqua Basse ed è una poderosa installazione ideata e realizzata dallo scrittore e artista fiorentino Giampaolo di Cocco che, da sabato scorso, troneggia nel settore B del parcheggio sotterraneo della Stazione di Santa Maria Novella. E' stata la Firenze Parcheggi a finanziarne il montaggio, provvedendo ad attrezzature e mano d’opera. Si tratta di un'opera che vuol “sorprendere” i visitatori, rendendo attraente e interessante il tragitto dal deposito dell’auto fino all’uscita al piano terra. La grandezza dell'installazione la rende infatti visibile, seppur con prospettive diverse, per tutti e cinque i piani della grande struttura. “Mi sono meravigliato per lungo tempo di questo spazio così ampio e così vuoto all’interno del parcheggio alla stazione di Santa Maria Novella – spiega Giampaolo di Cocco -. Spazi di queste dimensioni e inutilizzati come quello dei cortili A e B sono introvabili a Firenze. Probabilmente si tratta di un'area di sfogo antincendio, ma così suggestiva e affascinante da avermi dato l'idea di usarla per l’arte, che riempie ma certamente non soffoca”. Il titolo Acque Alte/ Acque Basse si riferisce ad un antico simbolismo mesopotamico ripreso dai cattolici, dove la acque basse rappresentano la condizione di non consapevolezza di sé, mentre le acque alte sono esattamente il contrario. Iniziarsi significava quindi passare nel corso della vita dalle acque basse alle acque alte. “Ho pensato subito di realizzare delle grandi creature marine – prosegue l’artista - per mettere in evidenza la vastità dello spazio del cortile B. Successivamente mi è diventato chiaro il significato e la forma dell’intera installazione: avrei messo in scena la divisione Acque Alte/Acque Basse, ispirandomi al misterioso ed affascinante mosaico del Duomo di Monreale, a Palermo”. L’installazione è composta da un gruppo di “onde” di acciaio corten, in basso, che rappresentano le Acque Basse, e un altro gruppo di “onde” racchiuse in una corona circolare, in alto, che formano le Acque Alte. I “pesci”, grandi oggetti metallici completano l’opera. “La grande installazione dà un senso di imponente gravità e nello stesso tempo di potenziale dinamismo – fa notare Valerio Dehò, docente di Estetica Accademia delle Bell Arti di Bologna. E' interessante che in uno spazio così sotterraneo e con una visione obbligata, l’artista abbia scelto di figurare una profondità marina, creando un acquario silente. I garage sotterranei sono simboli e, come le grotte e le caverne, restano degli elementi di riparo e di rifugio ancestrali. L’idea di ambientare in questi spazi le immensità marine popolate da pesci predatori non solo spiazza il pubblico con un acquario fuori posto, ma ricorda il fascino e i pericoli del viaggiare. Scendere dall’alto al basso del parcheggio – ha concluso Valerio Dehò - diventa un breve percorso iniziatico, ma anche un’avventura alla Jules Verne in cui si fondono insieme due suoi celebri romanzi come “20.000 leghe sotto i mari” e “Viaggio al centro della terra”.. Ilaria Biancalani