EMANUELE BALDI
Cronaca

Una talpa sotto Firenze. L’Alta Velocità ferroviaria sarà una realtà nel 2028. Viaggio nel maxi cantiere

"E’ l’opera più importante di questo secolo" dice il governatore Giani. La stazione interrata libererà S.Maria Novella, che darà più spazio ai regionali.

La talpa Iris – l’erede di Monna Lisa ormai finita nel dimenticatoio – mastica e sputa terra alla velocità di 10 metri al giorno e punta il suo gigantesco muso tondo verso la stazione Av di Firenze che verrà (si stima nel 2028) la ’Belfiore’, più nota un tempo come Foster dal nome del suo progettista, che libererà Santa Maria Novella dal ’peso’ dei treni Tav dando binario libero ai convogli regionali.

E mentre la fresa avanza nelle viscere del capoluogo per scavare i tre chilometri di tunnel (ha percorso finora 597 metri, sbucherà tra 280 giorni) necessari ad allacciare la zona di Campo di Marte al quadrante nord ovest della città il governatore Eugenio Giani, assieme ai tecnici di Rfi, traccia un primo bilancio della maxi opera da 1 miliardo e 200 milioni con un sopralluogo sul maxi-cantiere, in gergo ’camerone’ che ospiterà la nuova stazione.

L’operazione mira principalmente a snellire i tempi di percorrenza dei treni ad alta velocità. Ad oggi si registra una media di circa 80 percorrenze Roma-Milano ogni giorno ma i treni per entrare e uscire dalla stazione (testa di ponte) di Santa Maria Novella impiegano più o meno 14 minuti. Con il passante a regime gli stop in riva all’Arno dureranno appena 6 minuti con un ’rosicchiamento’ di 8 minuti che accelereranno i collegamenti in tutta Italia e porteranno la percorrenza media tra le due principali città italiane sulle 3 ore.

Ma l’operazione, che sulla carta non sembrerebbe offrire grandi vantaggi al capoluogo di regione e alla Toscana in generale, in realtà dovrebbe portare a un notevole miglioramento dei collegamenti locali, non solo per i pendolari dell’area fiorentina, ma anche per molti altri cittadini toscani. Sopra la stazione Belfiore sorgerà infatti, in superificie, il nuovo scalo Firenze Circondaria e intorno a esso, oltre probabilmente a una serie di attività commerciali e di servizi, anche un vero e proprio hub di interscambi ferro-gomma. Anche i collegamenti tra Firenze e la piana di Prato e Pistoia, poi fino a Lucca e alla Versilia, dovrebbero diventare più snelli ed efficienti. non fa complimenti e mangia senza sosta tonnellate di terra avanzando tra le viscere di Firenze con la barra dritta verso via Circondaria.

Ha spiegato ieri Giani: "Innanzitutto Firenze trarrà giovamento da questa opera perché i collegamenti con le altre città cresceranno di numero. Basti pensare che abbiamo calcolato che, nel periodo estivo, ben 34 treni Roma-Milano saltano la nostra città. Ma soprattutto, liberando i binari dai convogli Av, i collegamenti locali saranno molto più agevolati e i pendolari ne gioveranno".

E ancora: "Il passante fiorentino dell’Av è un elemento di modernizzazione fondamentale per il collegamento di Firenze e della Toscana sulle direttrici nazionali e internazionali. L’educazione al trasporto pubblico e la cura del ferro è una nostra priorità di governo e lo facciamo anche con l’aiuto di Rfi".

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