Un urlo contro il patriarcato . Il Florida accende i riflettori: "Un cast tutto al femminile"

"L’ultimo animale" diretto da Caterina Filograno

FIRENZE

"Vivo in un paese con una cultura patriarcale, ed è necessario esporsi e combattere la mentalità maschilista che governa l’Italia. Lo spettacolo è il mio urlo di Munch nei confronti di questa società". Così la giovane regista e drammaturga Caterina Filograno, racconta il nuovo lavoro "L’ultimo animale", in scena venerdì e sabato alle 21 al Teatro Cantiere Florida. Con un cast tutto al femminile, Francesca Porrini,Carlotta Viscovo, e Emma Dante; Anahì Traversi, Emilia Tiburzi. Filograno trascina il pubblico in una fiaba allucinata e nerissima, in aperto contrasto con costumi e scenografie dai colori esplosivi: un travestimento ironico, e surreale che rende ancora più spietata l’allegoria di una società che preferisce nascondersi dietro alle apparenze piuttosto che mostrare le proprie fragilità, dove non può esistere il lieto fine. La storia è quella di Cristi, che vive in affitto a casa di Giudi, la sua migliore amica. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, e Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi nel buco abitano due procioni ed un bruco. Gli animali vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico tramite con l’esterno. Ma alle parole non seguono mai i fatti. Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia. La natura delle relazioni tra gli abitanti di questa casa viene fuori nel rapporto con il cibo. Cristi spesso lo nega agli animali, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo vuole.

L.C