Provate a immaginare le difficoltà nell’organizzare l’accoglienza di 4.000 studenti universitari americani, molti dei quali hanno non più di 18 anni. Per la maggior parte si tratta del primo viaggio all’estero e coincide con la pandemia. Questo è il compito a cui si sono dedicate le università americane di Firenze nel prepararsi al primo semestre del 2022. Devo far loro sentiti complimenti per aver dimostrato forza di volontà nell’affrontare queste sfide, nonostante le incertezze cagionate dalla diffusione delle varianti, nonché dai rapidi cambiamenti nelle regole su test e vaccinazioni sia qui che negli Usa. Lo scorso inverno erano pochi gli studenti americani presenti a Firenze. Questa primavera la città ne ospiterà oltre 4.000, grazie al lavoro di squadra che le università, l’Aacupi (Association of american college and university programs in Italy) e le autorità italiane hanno dimostrato. Le università americane e l’ideale dello studio all’estero hanno superato la sfida del Covid e la relazione bilaterale fra Italia e Usa è uscita rafforzata. Le domande di ogni genitore nel mandare il figlio all’estero nel corso di una pandemia sono: "Avrà la possibilità di accedere al servizio sanitario? Riuscirà a ricevere test e vaccini?".
Oggi possiamo rispondere di aver concluso accordi con la Regione Toscana e la Misericordia che garantiscono agli studenti americani accesso alla sanità, ai test e ai vaccini. Vi sono anche strumenti legislativi che hanno semplificato l’arrivo degli studenti, come l’articolo 31 bis, che permette agli universitari di rimanere in Italia per 150 giorni senza un permesso di soggiorno. Un altro tassello importante nel coordinamento tra autorità italiane e Usa è il riconoscimento da parte del governo italiano del certificato vaccinale del Cdc, la ’White Card’, come equivalente al super Green Pass. Questi sviluppi hanno trasformato in realtà il sogno di molti studenti americani di studiare a Firenze e permetteranno a molti altri universitari di visitare la città in futuro. La Toscana, con la sua ricca storia, la sua influenza culturale e le sue altre eccellenze, ospita oltre 70 programmi di studio americani, ossia tra le prime destinazioni al mondo per i nostri studenti. Uno dei primi segni della ripresa è stato l’arrivo di oltre 800 universitari la scorsa primavera; numero salito a 1.000 nel corso dell’estate, per attestarsi a 2.000 in autunno. Gli studenti americani giocano un ruolo fondamentale nel rafforzare i legami tra Italia e Usa, sia durante il loro periodo di studio che dopo. La nostra relazione bilaterale si fonda sull’amicizia, i valori e una storia condivisa.
Gli scambi universitari contribuiscono a creare e approfondire questi stessi legami. Meno di un secolo dopo la nascita della storica amicizia fra Filippo Mazzei e Thomas Jefferson, nel 1773, una fiorente comunità americana cominciò a mettere radici su questo lato dell’Atlantico. Oggi, nonostante le difficoltà della pandemia, questo circolo virtuoso continua.
* Console Generale
degli Usa a Firenze